Si è corso venerdì 27 febbraio il 1° Challenge Dubai, triathlon 113 prima tappa della Triple Crown Series, il circuito che assegnerà dopo le gare in Oman e Bahrain 1 milione di dollari di montepremi.
Nonostante l’assenza di difficoltà legate all’altimetria, la gara è stata molto impegnativa, per il forte vento che ha increspato il mare, reso il rientro in bici molto difficoltoso e dato grattacapi anche a piedi.
Al via c’erano tantissimi PRO, attirati ovviamente dal ricco montepremi (300.000 dollari, di cui 65.000 al primo uomo e alla prima donna) e anche dall’elevatissimo standard qualitativo offerto dell’evento, che tutti i partecipanti, anche Age Group, hanno sottolineato in maniera particolare.
Per quanto riguarda la gara maschile, lo statunitense Andy Potts, manco a dirlo, è stato il più veloce a uscire dall’acqua, impiegando per coprire i 1.900 metri su due giri del tracciato gara, 22 minuti e 19 secondi.
Nei 90K in bici, con la regola del no draft a 20 metri, il migliore è risultato Martin Jensen, con un impressionante 2:02:43K finale. Il danese ha preso la testa della gara al giro di boa dei 45K, ma poi il “fattaccio”.
Al 53° chilometro 5 inseguitori, Terenzo Bozzone, Michael Raelert, Manuel Kung, Potts e Ben Collins, a una rotonda sbagliano strada e tagliano un pezzo del tracciato e si ritrovano in testa.
Quando Jensen rientra nuovamente su Potts e Collins capisce che c’è qualcosa che non va e lo segnala ai giudici, intanto Bozzone e Kung hanno preso il largo e arrivano per primi in T2, con 2′ di vantaggio proprio su Jensen e Raelert.
Nella mezza maratona finale, il neozelandese con il nonno italiano corre in 1:13:51 e taglia il traguardo in solitaria, precedendo di 1 minuto circa Raelert, mentre a completare il podio arriva Kung.
Ai piedi del podio, con una rimonta nella mezza eccezionale, si piazza l’australiano Tim Reed, con un fantastico 1:11:39, che non sarà lo split migliore di giornata, siglato invece dal britannico Ritchie Nicholls (1:11:12), però molto lontano dalla top ten; quinta piazza per Potts.
Ma tutto cambierà poi alla cerimonia delle premiazioni: la giuria decide di infliggere ai 5 triatleti rei di aver sbagliato percorsi in bici una penalità di 4 minuti e la classifica viene stravolta.
La vittoria rimane a Bozzone, ma al secondo posto sale Reed, con Raelert 3°. A seguire Bart Aeronouts, Jensen, Eneko Llanos, il nostro Domenico Passuello, Trevor Wurtele, Kung e Joe Gambles, con Potts addirittura scivolato fuori dalla top ten, al 12° posto.
E per quanto riguarda i 4 PRO italiani, cominciamo proprio da Domenico Passuello: reduce dalla vittoria al Challenge Philippines, il campione del Forhans Team anche in una gara sulla carta non adatta alle sue caratteristiche per via del tracciato ciclistico completamente piatto, ha dato battaglia e ha raggiunto un piazzamento davvero prestigioso, visto la qualità in campo.
Il secondo azzurro al traguardo è stato Jonathan Ciavattella, che ha chiuso al 15° posto finale: davanti nel nuoto, ha perso terreno in bici rispetto ai big, tenendo poi nella mezza per un risultato che fa ben sperare per il prosieguo della sua stagione.
Meno bene gli altri due azzurri: il campione europeo in carica della specialità, Giulio Molinari, anche lui uscito dall’acqua con i primi, era davanti nella frazione bike quando è stato protagonista di una caduta in bici che ne ha ovviamente pregiudicato il resto della gara, chiusa poi in 24^ posizione finale.
Più dietro Massimo Cigana, vincitore di Israman a fine gennaio: purtroppo il mestrino è stato costretto dalla precaria condizione fisica a una gara che non gli ha permesso di esprimere le sue qualità; uscito attardato dal nuoto, la bici non gli ha permesso, come di solito capita, di recuperare il gap, accentuatosi poi ulteriormente nella mezza finale, anche questa non brillante.
Nella gara femminile, grande show della svizzera Daniela Ryf, la campionessa mondiale di Ironman 70.3: dopo aver r imontato il gap del nuoto, nella seconda parte della bici ha preso in mano la gara e non ha più mollato la testa, anche nei 2 giri di corsa del Jumeirah Beach, head quarter della gara.
Per lei i migliori parziali nel bici-corsa e il tempo finale di 4:05:01, di oltre 4′ meglio della canadese Heather Wurtele giunta seconda e di 6’42” meglio della danese Helle Frederiksen, vincitrice del Challenge Bahrain.
Fuori dal podio Jodie Swallow, a seguire Annabel Luxford, Alicia Kaye, Meredith Kessler, Leanda Cave, Svenja Bazlen e Lauren Brandon, la più veloce a uscire dall’acqua. Nessuna azzurra PRO ha partecipato all’evento.
Sono stati in tutto sette gli azzurri Age Group che hanno portato a termine la prova: il più veloce è stato Marco Morelli, unico a completare la prova sotto le 5 ore.
Ma è da sottolineare l’ennesimo successo ottenuto da Valerio Curridori: tra gli M60-64, il coriaceo triatleta sardo si è portato a casa un altro prestigioso alloro, vincendo in 5:18:48 la sua categoria.
INTERVISTE ITALIANI
DOMENICO PASSUELLO
«Settimo oggi al Challenge Dubai, un altro grande risultato vista la starting list pazzesca: praticamente il meglio del triathlon mondiale era qui oggi!»
GIULIO MOLINARI
«Speravo di poter raccontare ben altra gara, purtroppo devo invece raccontare di una rovinosa caduta in bici mentre ero lì davanti. Per fortuna solo escoriazioni e botte e niente di rotto (avevo qualche dubbio su due dita della mano destra). Ho comunque concluso la mia gara al 24° posto. Zero è il voto che mi do, sulla bici c’ero io e quindi la colpa è mia. Zero è anche quello con cui torno a casa da questa trasferta perché per me i se e i ma non esistono! Oggi ho perso, ho perso una gran bella battaglia, e mi brucia parecchio, ma non ho perso la guerra!»
JONATHAN CIAVATTELLA
«Gara resa impegnativa sia dalla start list, sia dal vento che oggi l’ha fatta da padrone! Questa mattina c’è stato un cambio del percorso nuoto, due giri al posto di uno, per via del mare troppo mosso. Frazione bici resa difficile dal vento forte (totale di 89.6K) e corsa (di 20.7K) sulla ciclabile di Dubai. Sono soddisfatto della mia prestazione, sono riuscito a mettere dietro grandi nomi del triathlon e adesso sono più consapevole delle mie lacune da colmare.»
MASSIMO CIGANA
«Non una gran gara da parte mia oggi al Challenge Dubai… Purtroppo non ero in condizioni fisiche e di salute adatte per competere con un livello di partenti del genere. Se non stai bene fai la fine del sorcio… quella che ho fatto io. Ci rifaremo!»
VALERIO CURRIDORI
«La mia stagione è cominciata qui, in terra araba, precisamente a Dubai. Ed è cominciata alla grande! E’ stata una vera e propria avventura: nella prima frazione, con il mare mosso, ho perso molto tempo perché non riuscivo a vedere le boe e mi sono allontanato parecchio. In bici nei primi 45 km avevamo il vento fortissimo a favore, ma nella seconda parte, gli altri 45… si pedalava contro un muro! Che fatica! Ma sono davvero felice, una bella vittoria.»
CLASSIFICA 27-02-15 Challenge Dubai #ITAFinisher
VIDEO CHALLENGE DUBAI
FOTOGALLERY (Foto: Charlie Crowhurst/Getty Images for Challenge Triathlon)