Giorni unici, che rimangono scolpiti in maniera indelebile nella mente, momenti esaltanti che ormai sono entrati nella storia del triathlon italiano. Anzi, dello sport italiano.

Un evento del genere nel nostro Paese non si era mai visto e io ho avuto la fortuna e il privilegio di poterlo vivere in prima persona. Non da triatleta sul campo gara, ma con i triatleti. Da triatleta “addetto ai lavori”, respirando la medesima aria frizzante dei giorni pre gara, raccontando e ascoltando le storie, conoscendo i luoghi e le situazioni che avrebbero poi caratterizzato quella magica giornata vissuta a Pescara il 12 giugno 2011.

Tutto è cominciato alla fine dell’estate 2010, è stato esaltante scoprire come il sogno di ogni triatleta italiano si stava trasformando realtà, l’annuncio ha cominciato a scaldare gli animi: è ufficiale, Ironman 70.3 Italy è in calendario!

Non mi sarei perso per nulla al mondo questa prima, volevo e dovevo esserci a tutti i costi; ho deciso che ci sarei stato come triatleta, pensavo all’arco d’arrivo del primo Ironman in Italia… Per giunta nel “mio” Abruzzo, a due passi da Chieti dove ho passato le estati della mia infanzia. Le cose strada facendo sono un po’ cambiate e di fatto non ho varcato quella magica finish line in Piazza Salotto, con il pettorale con stampigliato un numero e il nome Dario. Ma ho vissuto le stesse identiche emozioni, accompagnando con la mia voce e la mia passione i 1.400 partecipanti, condividendo tutto questo con le migliaia di spettatori accorsi per godersi un incredibile spettacolo fatto di sudore, fatica e gioia infinita.

Non conoscevo così bene Pescara, l’ho letteralmente scoperta negli ultimi mesi e ne sono rimasto affascinato sentendola viva, moderna, accogliente e con un animo sportivo. Sin da quando a fine novembre ho organizzato il primo sopralluogo del percorso bike, uno “stage FCZ” che ha visto in una fresca mattina invernale radunarsi ben 130 sportivi per pedalare i canonici 90 km tutti insieme e cominciare l’avventura, il lungo viaggio…

Quel giorno c’erano gli organizzatori di Ironman 70.3 Italy, c’erano i politici, c’era la Polizia, ma soprattutto c’erano i triatleti e il loro entusiamo per questo evento che ci aveva già tutti conquistati.
Scoprimmo un percorso tecnico, impegnativo, panoramico, con alcuni tratti di strada da sistemare per qualche buca di troppo; ma ci assicurarono che l’asfalto sarebbe stato rifatto e che, cosa ancora più importante, il tracciato sarebbe stato completamente chiuso al traffico! Il percorso da quel giorno è stato modificato varie volte per diversi motivi ed è stato ufficializzato appena prima di Pasqua, giusto in tempo per il secondo sopralluogo FCZ (stavolta bagnato, ma altrettanto fortunato). Però la cosa da sottolineare è che per il 12 giugno 2011 le strade sono state perfettamente asfaltate e in gara lungo l’intero tracciato di 90 km non si è vista nemmeno una macchina, ma solo tanta gente a sostenere gli atleti al loro passaggio!

La solita tiritera del “siamo in Italia, non si può fare…” la rispediamo dritta dritta al mittente: siamo in Italia e… siamo capaci di offrire un Ironman di alta qualità, completamente chiuso al traffico e con tracciati spettacolari!

Il mio impegno per Ironman 70.3 Italy è andato via via crescendo, sono stato onorato della fiducia che mi è stata concessa dallo staff: ci sono stati incontri, telefonate, email, un confronto continuo e la voglia da parte di tutti, ognuno col suo ruolo, di dare il meglio di sé per la riuscita dell’evento.

Come al solito l’elenco è lunghissimo, perché le persone che si sono votate alla causa sono state davvero tante, inevitabile per via della mastodontica macchina organizzativa.
Ma alcuni nomi voglio comunque farli, a cominciare da Wolf e Giovanni, i due ragazzi tedeschi dall’animo italiano che per primi hanno sognato, poi creato i presupposti e infine lavorato sodo perché tutto prendesse forma; Simona è stata il cuore pulsante e il trait d’union, capace, gentile e decisa quando necessario; e poi il direttore d’orchestra Michele, Piero e i loro incredibili ragazzi, Michelino, Daniele, Barbara, Mariangela…, capaci di risolvere qualsiasi problema senza mai fare una piega; e ancora Zoran e Debora, due veri professionisti che mi hanno fatto sentire a mio agio anche quando le emozioni erano quasi incontrollabili, sul palco di Radio Deejay, davanti a una folta platea di spettatori; e infine “iron”Claudia, la capitana dei volontari insieme a Fabrizio e Claudio: mamma di Elena, triatleta, tifosa del suo Renato, entusiasta e inesauribile, era ovunque ed è riuscita a creare un gruppo di volontari affiatato, veri e propri angeli per i triatleti in gara.

Per la prima volta Ironman 70.3 in Italia, per la prima volta in Italia una grande sfida: riuscire a mescolare in maniera omogenea il mito dell’Ironman e lo stile del Belpaese. Non facile in una nazione in cui questo sport non è così sentito e amato come in altre parti del Mondo. Eppure…

Eppure grazie al lavoro indefesso di tutti noi dello staff e al supporto fondamentale e preziosissimo di Enti Locali e Forze dell’Ordine si è riusciti nell’impresa; amplificata e resa appetibile per il grande pubblico grazie a Linus, Aldo Rock, Nicola e Alex, che su Radio Deejay e Deejay Television per tanti mesi hanno parlato di triathlon e nello specifico di Ironman 70.3, di Pescara, di 12 giugno, facendo capire che stava arrivando un grande evento.

E poi…

E poi non c’è stato bisogno di aggiungere altre parole alle emozioni di quella magnifica e incredibile domenica di fine primavera!

Da Piazza I Maggio a Piazza Salotto, dopo 1.9 km di nuoto in mare, dopo 90 km pedalando su e giù attraverso 12 comuni dell’entroterra pescarese e dopo 21.1 km di corsa nel cuore della città, con 4 giri caldissimi per via della splendida giornata di sole, ma soprattutto per il tifo indiavolato di un pubblico che ha saputo commuovere gli atleti.

Io ho davvero nuotato, pedalato e corso con tutti i 1.400 triatleti in gara a Pescara: con tanti avevo condiviso momenti del pre gara, di tutti conoscevo i pensieri e vedevo nei loro occhi il turbinio di fatica, grinta, determinazione, sacrificio e voglia di abbattere muri e affrontare qualsiasi crisi, mentale o muscolare, per arrivare sino alla gioia infinita dell’arco d’arrivo.

“Tu sei un finisher!”
“You’re a finisher!”

Quello che è successo dopo 4 ore e poco più di un minuto dal via, dato sulla spiaggia antistante la Nave di Cascella, è l’emozione che da sola ripaga tutti gli sforzi fatti per arrivare a dare forma a questo sogno. Quelle lacrime che mi sono scese senza nemmeno che me ne rendessi conto quando ho visto Daniel arrivare per primo in Piazza Salotto… Lui, grandissimo atleta, caro amico e primo di questa tribù di sportivi così speciali, è arrivato e si è fatto trasportare per quell’attimo infinito correndo su un tappeto blu lungo poche decine di metri, che però nessuno di noi voleva finisse più.

Migliaia di cuori che battono all’unisono e di voci che salgono al cielo, insieme al battito del mio cuore e alla mia voce. Dal microfono il mio grido di felicità e le mie mani al cielo, è arrivato il primo triatleta, Daniel Fontana, è tutto vero! E poi uno a uno tutti gli altri protagonisti, Alessandro e Martina, Edith, Francesca… tutti applauditi e sostenuti, fino all’ultimo metro.

E’ reale e tangibile questa emozione che accomuna i triatleti in gara, provenienti da ogni parte del mondo, gli appassionati spettatori in piazza, le centinaia di persone dello staff sparse sui tracciati gara e… un triatleta sul palco col microfono che non riesce e non vuole trattenere quella ridda di trepidanti sensazioni positive che sfociano in un sorriso e in un pianto. Sono felice! Felice per questo spettacolo che ormai fa parte della storia del triathlon italiano. Anzi, dello sport italiano.

E’ stato stupendo poter vivere e condividere tutto questo con i miei bambini, fieri della loro maglietta bianca Ironkids conquistata sabato mattina e con il resto della mia grande famiglia, sempre più grande, quella del triathlon!

Dario ‘daddo’ Nardone

ARRIVEDERCI AL PROSSIMO 10 GIUGNO 2012 PER LA SECONDA EDIZIONE DI IRONMAN 70.3 ITALY A PESCARA!

Le foto di Ironman 70.3 Italy su FLICKR

E ora godetevi questo splendido video girato e poi “creato” da una triatleta di nome Manuela Rinaldi… Grazie Manu!
httpv://www.youtube.com/watch?v=CcX4Bmi-na0