Il 23 dicembre alle 6.30 di mattina Alessandro D’Ambrosio si allena di corsa sul Lungomare Caracciolo.
All’altezza del Consolato Americano sente gridare aiuto dal mare e vede un corpo in acqua che si agita e dopo qualche istante si ferma, resta immobile, volto nell’acqua.
Alessandro scavalca prontamente il muretto che lo separa dalla scogliera, si toglie le scarpe e si tuffa in acqua mentre l’uomo svenuto, con i vestiti pieni d’acqua stava andando sempre più a fondo…