Sabato 13 ottobre a Kona si è corso il Mondiale Ironman Hawaii, sulle canoniche distanze di 3.8K di nuoto in oceano, 180K di bici e 42.2K di corsa.
La giornata è stata molto calda e ventosa e i tempi finali lo dimostrano.
Dopo la fuga di Andy Potts nel nuoto e il tentativo di Craig Alexander e Luke McKenzie di tenere un ritmo alto nella prima parte della frazione sulle due ruote, è Marino Vanhoenacker a prendere le redini della gara.
Il belga comincia a prendere margine e deve subire solo il ritorno dello scatenato tedesco Sebastian Kienle, che già a Las Vegas, nel Mondiale Ironman 70.3 vinto, aveva dato spettacolo in sella.
Purtroppo per lui Kienle è attardato da una foratura e Vanhoenacker nella parte finale della frazione aumenta ulteriormente il vantaggio sui diretti inseguitori.
“TriMarino” parte per primo per la maratona, ma si intuisce che qualcosa non va, la sua azione è appannata e così inevitabilmente arriva il ritiro.
La leadership passa così all’australiano Pete Jacobs, argento 2011, che non la lascia più grazie a una maratona chiusa in 2:48:05 che non permette a nessuno degli inseguitori di avvicinarsi e va a conquistare il suo primo titolo.
Sul podio con lui salgono il tedesco Andreas Raelert e il belga Frederik Van Lierde, autori di una bella lotta negli ultimi chilometri di corsa, con un tira e molla appassionante.
Raelert fa segnare il secondo miglior split nella maratona, superiore di pochi secondi solo a quello dell’altro belga Bart Aernouts che grazie al suo 2:47:10 sfiora la top ten (11°).
Ai piedi del podio Kienle, quindi altri due tedeschi, Faris Al-Sultan e Timo Bracht, gli statunitensi Potts e Timothy O’Donnell, l’aussie David Dellow e il lussemburghese Dirk Bockel.
Purtroppo costretto al ritiro per problemi di stomaco in bici il nostro Daniel Fontana. Il campione in carica Alexander, incappato in una giornata no, tiene duro e termina da campione al 12° posto.
Altro ritiro eccellente, in seguito a una caduta in bici, quando già era attardato, quello di un altro aussie, tra i papabili per la vittoria finale (sarebbe stata la sua terza): Chris “Macca” McCormack.
Tra le donne, Caroline Steffen, Leanda Cave e Mary Beth Ellis dettano legge in bici (nonostante le prime abbiano entrambe scontato una penalità di 4′), ma nella maratona devono stare attente al rientro dell’iridata 2010, l’aussie Mirinda Carfrae.
Steffen rimane in testa fino agli ultimi chilometri, poi si arrende a una grandissima Cave, autrice di una grande maratona corsa in 3:03:13.
Per la britannica è il primo successo a Kona, che fa il paio con quello conquistato nel Mondiale Ironman 70.3 di Las Vegas di un mese prima.
Terzo gradino del podio per Carfrae che non è riuscita nel finale della maratona a essere incisiva come avrebbe voluto e dovuto.
Miglior split nei 42K, unica a scendere sotto le 3 ore, per la tedesca Sonja Tajsich che risale fino al quarto posto, a scapito, per soli 12″, della statunitense Ellis.
Splendido il sesto posto di Natascha Badmann: la svizzera “Swiss Miss”, sei volte iridata a Kona, a 45 anni (46 tra 1 mese) si toglie il lusso di far segnare anche il miglior split bike di giornata!
Nella top ten anche la neomamma neozelandese Gina Crawford e il trio statunitense composto da Linsey Corbin, Caitlin Snow e Amy Marsh.
Per quanto riguarda gli italiani, bellissima prestazione per il sardo Giuseppe Solla: il portacolori azzurro (che nel 2004 vinse la Double Hawaii Ironman-XTERRA) si è piazzato al quinto posto di categoria, scendendo di 32″ sotto le 9 ore e 30 (unico dei nostri ad andare sotto il muro delle 10 ore).
Finisher anche le tre donne, Michela Tessaro (la più veloce di tutti nel nuoto, unica a scendere sotto l’ora), Maria Cristina Colombara e Agnese Signorelli; e altri 10 uomini: Luca Figini, Edoardo Bernaschi, Danilo Palmucci, Franco Prezzi, Denis Del Bianco, Amedeo Bonfanti, Luca Messima, Diego Rossi, Claudio Panichi e Pierluca Pasquali.
DANILO PALMUCCI: Giornata tremenda, crampi dal primo metro in bici, ma ce l’ho fatta, sono contento. E’ facile fare una bella gara quando stai bene, oggi tutti gli amici che hanno corso l’Ironman NY sono andati male, tutti stanchi, le due gare sono troppo ravvicinate. Solla super! Con Edo (Bernaschi, ndr) ci siamo fatti il tifo a vicenda… Il derby l’ha vinto la Roma!
AMEDEO BONFANTI: Tripletta conclusa… Dopo Powerman Zofingen ed Elbaman anche Kona messa nel sacco. Bici a tratti ventosa e vesciche sotto la pianta del piede, ma sono al settimo cielo! GOOD JOB Ame! Grazie a tutti per l’affetto dimostrato nei miei confronti!
EDOARDO BERNASCHI: Terza volta a Kona e per la seconda volta ho completamente toppato la maratona… Un buon nuoto (stesso tempo dello scorso anno, ma senza costumone), un’ottima bici (per me) nonostante un fortissimo vento che non si vedeva dal 2009 e… una corsa veramente penosa, sono stato costretto a camminare spessissimo a causa dellla stanchezza e forse anche a causa dell’incapacità di alimentarmi continuando a rigettare tutto quello che mangiavo. C’erano a vedermi oltre mia moglie anche i miei genitori, non mi sono ritirato proprio per la loro presenza ma questa volta ci sono andato vicino… L’aver resistito è l’unica consolazione, proprio come lo scorso anno.
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