E’ stata un’edizione dell’Ironman Switzerland caldissima e durissima, che ha messo a dura prova tutti i partecipanti, dal primo all’ultimo.
E primo ancora una volta è arrivato al traguardo l’idolo di casa, Ronnie Schildknecht. Il rossocrociato è riuscito lì dove nessuno era mai arrivato, centrare il settimo sigillo consecutivo nella stessa gara Ironman.
Non c’è stato nulla da fare, per gli avversari, seppur di alta qualità come lo spagnolo Ivan Rana, che si è dovuto arrendere arrivando a più di 7′ dal trionfatore: Schildknecht ha preso la testa della gara con una frazione bike devastante e ha poi controllato nella maratona.
Il gran caldo ha influito sui crono finali, tutti molto più alti rispetto a quelli delle passate edizioni.
A completare il podio il tedesco Per Bittner, compagno della campionessa olandese Yvonne van Vlerken, che è riuscito nella maratona a mettersi alle spalle l’ucraino Maxim Kriat.
In campo femminile, la tedesca Anja Beranek ha trionfato davanti alla svizzera Celine Schaerer, mentre “solo” terza si è piazzata la campionessa in carica Erika Csomor: la magiara d’Italia del Forhans Team era troppo distante dopo nuoto e bici per tentare di andare oltre il gradino basso del podio.
In evidenza gli Age Group azzurri, con ben 125 finisher e tre terzi posti conquistati: in campo femminile da Monica Zenarolla, terza tra le F40-44; tra gli uomini, da Alessandro Robustelli negli M40-44 e da Carlo Fragiacomo negli M45-49, insieme a Luigi Manfrini unici tre italiani a scendere sotto il muro delle 10 ore.
Da segnalare inoltre la prova del friulano Dino Curzi che ha concluso al 13° posto di categoria ed è anche lui riuscito a conquistare la slot per le Hawaii.