A Torino si sono disputati i World Master Games, con anche due gare multisportive, un duathlon e un triathlon. A partecipare, tra gli altri, anche Dino Beretta, master di ferro della Free Mind Team.
Nonostante non sia stato particolarmente fortunato, sono contentissimo di questa esperienza ai World Master Games.
Sabato 3 agosto, nella gara di Duathlon (la mia gara in assoluto, è un anno che la preparo), nella frazione ciclistica, quando mancavano 3 chilometri alla zona cambio, ero nettamente primo di categoria, con 5 minuti di vantaggio sul mio diretto avversario.
Purtroppo sul percorso c’era una buca, non segnalata e difficile da vedere, e… sono letteralmente volato! Era un tratto piano e stavo tirando oltre i 40 Km/h (carattere del cavolo, quel maledetto vizio di tirare sempre, a 62 anni non ho ancora imparato che, visto il vantaggio, avrei potuto andare più adagio), sono atterrato di schiena: gran strisciata sull’asfalto, e grazie al casco che mi ha protetto la testa, sono ancora qua a raccontarla.
Chi mi ha visto “volare” mi ha dato del miracolato e a parte qualche escoriazione sulla schiena e botte alla spalla e al collo stavo ancora bene, volevo riprendere la corsa, ma le due camere d’aria erano scoppiate ed ho dovuto ritirarmi…
Sono poi “uscite le botte” che mi hanno così costretto a rinunciare purtroppo alla gara di Crono (mi spiace anche per Enrico e Luca della Lampre, con cui avevo preparato al meglio la bici).
Ma domenica, giorno di chiusura, non potevo assolutamente mancare al Triathlon, ho incrociato le dita e ho passato l’intera settimana a leccarmi le ferite, determinato a partecipare.
Giovedì una breve uscita a piedi mi ha terrorizzato, i dolori all’inguine non mi permettevano di correre… Ho telefonato all’amico Andrea (Dott. Caspani, fisioterapista di Oggiono) che dopo una lunga manipolazione mi ha rimesso a nuovo, grazie!
E così domenica ero ai blocchi di partenza. Dopo un nuoto discreto, uscito sesto dall’acqua, in bicicletta sono riuscito a fare il miglior tempo di categoria, sorpassando il giapponese Ikeda e l’australiano Roberts e avvicinandomi agli altri.
Nell’ultima frazione a piedi (anche qui il miglior tempo di categoria) sono riuscito ad impostare un buon ritmo e pian pianino (si fa per dire, ho fatto gli ultimi 5K in 17’27”) ho preso prima l’italiano Ramella e poi il francese Grou.
All’ultimo chilometro ho affiancato anche il leader, Alberto Marcellino: l’ho passato, ma lui non ha mollato e mi si è messo alle calcagna. Negli ultimi 300 metri è partito per la volata, io ho reagito subito, ma proprio all’ultimo il fastidio all’inguine si è trasformato in dolore…
Non ce l’ho fatta, ho dovuto mollare, complimenti ad Alberto per la sua vittoria, io sono arrivato secondo a 6″.
Un argento che per me è più che mai oro, guardo sempre il bicchiere mezzo pieno, nonostante la caduta sono qui a raccontarla e ho una medaglia al collo!
Buon Ferragosto a tutti,
Dino Beretta