La partenza dell'Ironman Lanzarote 2014 (© Diego Santamaria / www.santafotografia.es)

La partenza dell’Ironman Lanzarote 2014 (© Diego Santamaria / www.santafotografia.es)

Una storia di triathlon ambientata in un’isola spagnola diventata mitica per tutti i triatleti dove si disputa uno dei triathlon più duri al mondo… Questo è l’Ironman Lanzarote 2014 vissuto lo scorso sabato 17 maggio da Alessandro “Klive” Clivio.

Fuori c’è Lanzarote ad attendermi, una capocchia di spillo in mezzo all’oceano. Isola minuscola ed immensa nel contempo, sovrastata da cieli così limpidi da sembrare irreali. Isola dura. Isola nera come la lava che l’ha ghermita. Isola meravigliosa sospesa nel nulla. Isola le cui salite implacabili ti consumano lentamente come l’inesorabile bellezza del paesaggio che ti circonda.

Le sensazioni provate due giorni fa, al mio arrivo, sono le stesse dello scorso anno. L’aliseo di nord-est ti ghermisce, ti fronteggia, ti sfida. L’asfalto ruvido sembra farti affondare nella sabbia mentre pedali e le strade sono avare di curve. Correndo sul lungomare ti accorgi già dai primi metri di perdere il tuo passo, il tuo ritmo. I continui saliscendi ti impongono nuove regole. Non puoi che adeguarti e ascoltare le gambe.

Non è la mia gara. Lo so. Ma la cruda bellezza del paesaggio lunare, arso dal sole e graffiato dai venti, mi fa dimenticare ogni avversità. E’ stata una notte corta, insonne, interrotta dai continui eccessi di tosse. La speranza di riprendermi in tempo per affrontare la prova in condizioni decenti è definitivamente svanita. Sono stanco. So di avere ancora la febbre. Penso ai mesi dedicati a preparare la gara e a quanto, malauguratamente, ti può capitare quando il fatidico momento è alle porte. E’ già accaduto in passato; so farmene una ragione.

Sono le quattro e trenta. La decisione è presa: non girerò le spalle all’alba del mio quinto Ironman…

CONTINUA QUI