Un successo forse anche inaspettato per il modo in cui è arrivato: 300 partecipanti alla prima edizione del cross triathlon XGardaman di Toscolano Maderno e un bilancio finale più che positivo.
Alle 7 in punto i 64 triatleti che avevano scelto di scrivere una pagina della storia del cross triathlon italiano erano già pronti per entrare in zona cambio.
XGardaman K113, un triathlon sulle distanze del mezzo, con la particolarità che i 90K sono in mountain bike e i 21K di trail run, dopo i canonici 1.9K di nuoto.
Una prima assoluta in Italia, per alcuni forse un azzardo, ma Renzo Straniero, anima e core di Spartacus Events/Triathlonlecco, ci ha creduto sin dal primo istante, sin da quando ha fatto il suo primo sopralluogo sul campo gara e ha visto la zona partenza, transizione, arrivo, premiazioni, ovvero l’ex storico campo ippico attiguo alle accoglienti acque del Lago di Garda e incorniciato dalle verdissime colline boscose della Valle delle Cartiere.
Renzo è un Race Director di quelli con un cuore grande così: appassionato della triplice sin dalla fine degli anni ’80, triatleta e ora organizzatore, ama le sfide dure, di quelle che regalano si grande fatica, ma ancora di più grandi emozioni per tutti i partecipanti. E lui con loro vive la gara sin dalla prima bracciata, fino al cinque con cui ha salutato uno dopo l’altro i finisher di XGardaman.
Questa prima edizione è stata davvero un successo, non di quelli che si strombazzano anche se poi di ciccia vera ce n’è ben poca. Un successo vero perché Toscolano Maderno è davvero una perla preziosa e perché i suoi uomini, Team 2 Aceri, Pro Loco/Amministrazione e Polizia Locale, hanno lavorato in maniera eccellente insieme a tutto lo staff di Renzo Straniero per far sì che tutti, atleti e spettatori accorsi da tutto il Nord Italia e non solo, potessero godersi una magnifica giornata di sport, anzi di Xsport, ovvero forza, grinta e gioia immensa.
Io ho avuto la fortuna e l’onore di poter raccontare al microfono insieme al caro Luigi, voce Spartacus, questa prima edizione: immersi in questo contesto così accogliente e gradevole, ho vissuto in prima persona le fasi frenetiche della partenza, del nuoto con le uscite dall’acqua, le transizioni, i passaggi intermedi in sella e a piedi e infine il red carpet: quel bellissimo rettilineo d’arrivo al termine di una lunga passerella nello stadio naturale della finish line, con le bandiere, gli applausi degli astanti, la musica e la commozione che si leggeva negli occhi dei miei compagni di fatica, infangati e stanchi, ma finisher e contenti, ognuno con la sua storia unica da raccontare.
Le pioggie dei giorni precedenti hanno poi lasciato il campo a uno splendido sole che è stata la classica ciliegina su una torta davvero gustosa.
Il programma prevedeva tre partenze e tre distanze diverse: dell’XGardaman K113 abbiamo detto in apertura, con partenza alle 8 e arrivo dell’ultimo atleta dopo quasi 12 ore (questo per rendere l’idea della durezza della gara); quindi alle 9.45 il via all’XGardaman Cross Triathlon (1-25-8K) con la bellezza di 180 triatleti pronti a darsi “battaglia”; e infine l’XGardaman Super Sprint, con tantissimi atleti alla loro prima esperienza, con distanze più accessibili di 400 metri di nuoto, 10K di mtb e 2.5K di corsa. Insomma, ce n’era davvero per tutti i gusti.
Purtroppo non sono riuscito a vedere per intero i percorsi gara che però poi mi sono sentito raccontare con dovizia di particolare dagli atleti che uno dopo l’altro hanno varcato l’arco del traguardo; di certo non ci si iscrive a una gara per ammirare il paesaggio, ma è altrettanto certo che nuotare, pedalare e correre in un contesto “wow!” è sicuramente uno sprone in più per tirare fuori il meglio di sé e darci ancora più dentro per raggiungere l’agognata finish line.
Per quanto riguarda la cronaca della gara, il K113 maschile è stato davvero un susseguirsi di emozioni. Marco Saia è stato il primo a uscire dall’acqua, inseguito da Paolo Malchiodi, con in terza posizione assoluta l’ironmamma Sara Tavecchio.
Malchiodi purtroppo è stato costretto al ritiro per una gomma che non ne voleva sapere di rimanere gonfia, ma sulle due ruote è arrivato lo show del trio Team Comobike: in T2 dopo i tremendi 90K di mountain bike, disegnati sapientemente e perfettamente presidiati e preparati nonostante le condizioni meteo dei giorni precedenti avessero letteralmente distrutto diversi allestimenti logistici già predisposti, è arrivato per primo Fausto Fognini.
Netto il vantaggio sui due compagni di squadra, Francesco Figini e Carlo Gattavecchia, quest’ultimo tallonato dalla tigre bresciana Saia.
E il portacolori dei Los Tigres, già nazionale di lungo, proprio nella terza e ultima frazione ha messo in mostra tutta la sua classe: uno dopo l’altro è andato a riprendere e staccare il trio comasco e ha così colto un successo in casa, acclamato dai suoi famigliari e amici.
Al microfono, con la voce rotta dalla commozione, Marco ha elogiato lo staff per il grande lavoro svolto e poi si è fatto di nuovo sommergere dall’affetto dei suoi cari e dagli applausi degli spettatori.
Quello che è successo 13 minuti dopo ha dell’incredibile, visto che stiamo parlando di una gara che era partita 6 ore e 45 minuti prima…
Nello “stadio XGardaman” entrano distanziati di pochi metri uno dall’altro Figini, Gattavecchia e Roland Osele, il portacolori del Merano Triathlon, grande specialista delle gare estreme (più volte top ten nel mitico Inferno Triathlon).
Si accende la bagarre proprio negli ultimi 150 metri, parte una volata incredibile e l’altoatesino Osele sprinta come il Cova di quell’indelibile 10.000 Mondiale del 1983 a Helsinki (Cova, Covaaa, Covaaaa, Covaaaaa!) e va a prendersi la medaglia d’argento; qualche minuto dopo mi racconterà di una gara «… davvero fantastica e dura, di quelle che piacciono a me!».
Bronzo Figini, 4° Gattavecchia, 5° Fognini: ancora applausi per i ragazzi del Team Comobike che al primo anno di cross triathlon hanno già fatto vedere il loro valore e sicuramente ci faranno divertire ancora di più nelle prossime stagioni.
Top ten che si completa con Luca Cappelli, Mattia Torraco, Alessio Cappa, Mauro Folchini e Roberto Piazza.
La campionessa italiana di cross triathlon Sara “rock’n’roll” Tavecchio è autrice invece di una cavalcata solitaria, altrettanto emozionante Al traguardo una pioggia di applausi per lei che arriva con la sua bimba sulle spalle: campionessa prima, durante e dopo la gara, capace di trasmetterti in un attimo il suo grande amore per il triathlon che interpreta con abilità e indubbia classe, allo stesso tempo divertendosi e condividendo le sue imprese con i suoi sempre più numerosi fan, la sua famiglia allargata della triplice. Davvero un simbolo prezioso della bellezza e vivacità del nostro triathlon!
Con lei sul podio K113 femminile anche le altre due impavide finisher di giornata, l’austriaca Martina Donner e Silvia Ugatti del CUS Ferrara.
Giovanni Maiello ha messo in mostra la sua innata abilità sulle ruote grasse per scrivere il suo nome nell’albo d’oro della distanza Cross, con 6’44” di vantaggio su Davide Gabardo e 7’58” su Luca Molteni, allenatore di Sara.
Giulia Ballestri è quindi la vincitrice della distanza Cross femminile, con un netto vantaggio su Annachiara Bonomi e Camilla Magliano; tanti auguri di una pronta ripresa per la sfortunata Nicole Olivari, costretta al ritiro per un infortunio muscolare.
Infine, nello sprint, prima piazza dopo quasi 43′ di gara per Luca Bonetti che ha preceduto il giovanissimo Mattia Manzoni e Marco Ravelli; e per Marta Menditto, anche lei Under20, arrivata quarta assoluta, precedendo Anna Maria Plizzari e Maria Giovanna Zelioli.
Un altro dato positivo, come già accennato in precedenza, riguarda proprio la presenza di tantissimi atleti alla loro prima esperienza nel triathlon che si sono misurati in queste distanze più corte e hanno potuto sperimentare e scoprire il triathlon, “accuditi” dagli attenti e pronti Giudici della Federazione Italiana Triathlon.
Sarà possibile rivivere prossimamente la magnifica prima edizione di XGardaman grazie alle riprese effettuate dagli operatori di Sky: nei prossimi giorni saranno comunicati infatti gli orari di messa in onda del magazine televisivo Icarus 2.0 che racconterà questa magnifica avventura a Toscolano Maderno.
Io ho avuto un unico piccolo, anzi lungo 113 chilometri, rammarico: il non aver potuto essere tra i partecipanti di questa gara.
Grazie Renzo e grazie a Mattia Lacrima Borra, a nome di tutti gli amici di Toscolano Maderno. Ci vediamo per l’edizione 2015!
Dario ‘daddo’ Nardone