Lo scorso 17 agosto a Whitchurch, in Gran Bretagna, si è disputato l’UK Ultimate, un triathlon 226, “iron distance”, a cui ha preso parte un solo italiano, Michele Tiozzo… Ecco la sua storia triathlon!
Finalmente il giorno della gara con sveglia alle 4 vista la partenza del nuoto alle 7. Il campo gara e’ a Whitchurch (Shropshire) nel centro Inghilterra, la gara è descritta veloce con bici flat e corsa very flat.
Beh, quello che gli inglesi intendono per flat non è proprio come lo intendiamo noi, infatti il percorso bici pur essendo veloce è ondulato con alcuni falsi piani e anche il tragitto corsa presentava leggere salite e discese.
Le 140.6 miglia sono in versione multi lap: nuoto nel laghetto Dearnford, 6 giri con uscita dall’acqua all’australiana, 4 giri nel countryside inglese per la bici e 4 giri di corsa tra erba, sterrato e cemento.
Le previsioni del tempo sono quelle tipiche inglesi, tempo variabile con schiarite, showers (piogge passeggere) e vento in crescendo per il pomeriggio. Sono un po’ in pensiero perché le condizioni del tempo potrebbero influire sulla mia performance.
Comunque, contro tutte le aspettative, alle 7 c’è il sole.
Si parte puntuali, l’obiettivo per il nuoto è di rimanere sotto i 65 minuti. Il nuoto passa in fretta, al termine del primo giro esco in 10’20’’, riesco a rimanere costante anche nei successivi 5 e all’ultimo giro esco dall’acqua in 1ho4’28”, ottimo, obiettivo raggiunto.
Prepariamoci per la seconda frazione. Per tutto il primo giro (circa un’ora e venti) sento i muscoli delle gambe traumatizzati dal nuoto, riesco comunque ad essere costante per tutti i 180 km.
Tra qualche pioggerella e raffiche di vento ogni tanto si intravede anche qualche raggio di sole. Scendendo dalla bici il mio cronometro segna 5h32, sono soddisfatto, considerando il percorso ondulato ho ancora la possibilità di fare un buon tempo.
Uscendo da T2 il mio cronometro segna 6h44’…così tanto! Sono un po’ demoralizzato, perché questo significa che per fare un sub 10h devo correre la maratona in 3h15…
Ho un personale in maratona di 2h54 ottenuto lo scorso novembre ad Istanbul, inoltre ad aprile alla maratona di Londra ho fatto un ottimo 3h09, ma questa volta è diverso in quanto ho già 180k di bici sulle gambe (senza considerare i 3.8k di nuoto).
Beh, vale comunque la pena provarci. Il tragitto di corsa non segna i chilometri percorsi e quindi mi devo basare esclusivamente sulle mie sensazioni.
Decido di fare una prima parte easy cercando la fluidità della corsa, dopo 50′ aumento un po’, all’inizio del terzo giro aumento ancora.
Nel frattempo cominciano anche ad arrivare i primi fastidi allo stomaco (oltre quelli alle gambe ovviamente) e non mi va più di mangiare niente.
Ma con ancora più di un’ora e mezza rimasta non posso fare l’errore di non alimentarmi e quindi decido di prendere solo liquidi (acqua, energy drink e gel) alle varie stazioni.
All’ultimo giro (6,5 miglia) sento che le mie gambe a questo punto corrono da sole, e quando mancano solo poche centinaia di metri all’arrivo sento lo speaker dire “… the winner of the 2014 ultimate UK Triathlon…” controllo il cronometro che segna 9h44 accelero per il rush finale e sono il primo assoluto a tagliare il traguardo!
Non ci posso credere…
Arriva un sacco di gente a complimentarsi! Essendo un percorso multi lap con varie gare non sono mai stato consapevole che stavo conducendo la gara.
Verrò poi a sapere che sin da quando ho messo giù la bici avevo già circa 10′ di vantaggio sul secondo. Sinceramente sono particolarmente soddisfatto del tempo ottenuto, aver abbattuto il muro delle 10h nella distanza Iron è fantastico!
Ovviamente sono sorpreso e impressionato di un incredibile 3h00 nella maratona! Poi il fatto di essere arrivato primo assoluto è un bonus.
Una soddisfazione mai avuta prima, e soprattutto in una gara distanza “226”. Ma questo è dovuto al numero ridotto di partecipanti che probabilmente si sono allenati molto meno di quanto ho fatto io.
Ora un po’ di meritato riposo visto che non ho in programma altre gare per il resto della stagione (qui in Inghilterra fa già freddo), poi tornerò gradualmente ad allenarmi regolarmente e penseremo alla prossima stagione visto che sono già iscritto al Challenge Roth 2015, descritta come la mecca del Triathlon e altamente raccomandata dai miei amici delfini.
Obiettivo per il prossimo anno è di confermare l’ottima prestazione di quest’anno in un percorso come Roth.
Personalmente sono sempre alla ricerca di nuove sfide e questa e’ una di quelle. Mi auguro di riuscire ad allenarmi regolarmente come ho fatto quest’anno perché vivendo a Londra e alla continua ricerca anche di nuove sfide professionali tutto potrebbe cambiare.
London experience
Vorrei cominciare dicendo che fare Triathlon a Londra non è com’ero abituato a farlo in Italia, qui a dire il vero è un po’ più dura in quanto le condizioni climatiche e ambientali non sempre sono ottimali per fare uno sport outdoor.
Io faccio parte del gruppo sportivo Serpentine, comodo da raggiungere da dove vivo io, il quale è principalmente un circolo podistico con più di 3000 iscritti che però’ una sezione dedicata al Triathlon.
Da novembre a luglio ci si allena Insieme alla squadra (10-12 atleti misti di diversa nazionalità) martedì spinning, mercoledì nuoto, giovedì corsa. Poi per il fine settimana ci si organizza in autonomia. Quello che più apprezzo è il gruppo che si è creato, alcuni di loro sono diventati per me buoni amici. Gli allenatori sono giovani triatleti di ottimo livello (partecipano regolarmente ai campionati mondiali age group per distanza sprint e olimpica) che mettono a disposizione la loro esperienza.
Come dicevo allenarsi qui presenta delle difficoltà maggiori soprattutto per quanto riguarda le uscite in bicicletta. Vivendo in una metropoli come Londra per riuscire a fare un allenamento serio bisogna pedalare perlomeno mezz’ora se non di più, tra traffico e semafori prima di riuscire a trovare un percorso che ti permetta di mantenere una frequenza cardiaca da allenamento.
Il che significa che velocità di media si abbassa e gli allenamenti si prolungano parecchio! Mentre il nuoto Io si riesce ad allenare in diversi punti della città poiché ci sono diverse piscine sparse per la città che aprono alle 6.30 del mattino.
Io personalmente preferisco andarci al mattino prima del lavoro. Sfortunatamente però d’estate non ci sono molte opportunità di fare nuoto in mare aperto. Anche la corsa si riesce ad allenare bene, poiché ci sono diversi parchi e piste di atletica anche se a volte per raggiungere questi posti si corre tra il traffico.
Adoro l’estate a Londra perché anche se non fa troppo caldo (raramente si raggiungono i 30 gradi) le giornate sono lunghe e con molte ore di luce. Ovviamente durante l’inverno capita l’opposto, nel pomeriggio è già scuro e anche se non fa troppo freddo le temperature son basse fino a maggio.
Però devo dire che è un luogo comune quello che si dice che a Londra piove sempre, io in questi anni (quattro ormai) ho scoperto una città con tanti giorni di sole e quando c’è il sole Londra è fantastica, ma il tempo è molto variabile e quindi in un giorno solo possiamo trovare le 4 stagioni. Ecco perché c’è chi esce sempre con l’ombrello!
Un’altra differenza rispetto all’Italia è che qui nel Regno Unito le gare di triathlon sono tutte NO draft (per qualsiasi distanza). Quindi è facile intuire che la frazione della bici assume un’importanza maggiore a discapito del nuoto che copre solo una piccola parte della gara.
Per concludere direi che Londra offre l’opportunità di fare Triathlon a tutti i livelli però come accennato le condizioni a volte sono poco piacevoli e rendono la vita del triatleta un po’ più faticosa!
Però per chi, come me, ha fatto di questo sport uno stile di vita, gli stimoli e le motivazioni si trovano anche qua.
Poi quando d’estate torno a Sottomarina per stare un po’ in famiglia, adoro riscoprire quelle sensazioni e luoghi che mi hanno fatto avvicinare al triathlon.
E riabbracciare il gruppo ASD Delfino Triathlon Chioggia, formato da ragazzi straordinari a cominciare da Paolo Albiero (capitano e anima del gruppo) che mi fanno sentire sempre come uno di loro.
Infine, colgo l’occasione per segnalare il mio account Twitter (@IronMikeITA) per chi volesse seguire le mie prossime avventure, allenamenti, gare…