E’ l’ultimo giorno, 85 ragazzi del Triathlon Summer Camp sono schierati per la foto finale di rito, qualche metro alle loro spalle gli 11 tecnici, improvvisamente una voce parte tra i ragazzi cantando l’inno nazionale, tutti gli altri la seguono… un brivido ci attraversa tutti, bellissimo!
Un’azione non programmata riesce alla perfezione con partecipazione e trasporto per suggellare il successo di una settimana di sport, di coesione, confronto, coesistenza, divertimento, tanto sudore, ma tanta voglia e fierezza di esserci.
Queste sono le sensazioni che avranno provato tutti i ragazzi immersi in quel contesto. Un contesto già collaudato, ma con l’aggiunta di ulteriori novità che hanno fatto crescere ancora di più la convinzione di aver fatto la scelta giusta.
L’organizzazione del Campus a cura della FITri Lazio, ha previsto la sistemazione presso la Scuola della Forestale di Rieti e l’aggregazione alla stessa mensa. In quel periodo la caserma non ha corsi in calendario, quindi tutti i suoi servizi sono dedicati ad ospitare il Campus.
L’impianto della pista di atletica e della piscina a disposizione per tutta la durata della settimana, sia al mattino sia al pomeriggio. La pista ciclabile della lunghezza di circa 20 km è stata percorsa in lungo e in largo dalle categorie più giovani, mentre i percorsi più impegnativi, nelle località limitrofe, dai più grandi.
Ottantacinque atleti delle categorie giovanili e 11 tecnici provenienti da 3 regioni diverse: Lazio, Liguria, Puglia. Queste le società impegnate: Aria Sport, Green Hill, Sabina Tevere, Torrino Triathlon e Roma Triathlon (Lazio), Meridiana Triathlon Taranto (Puglia) e Rivtri92 (Liguria).
I ragazzi erano delle categorie da Esordienti a Junior compresi, sono stati divisi, di volta in volta, in gruppi omogenei a seconda della disciplina nella quale si cimentavano, per consentire di svolgere allenamenti a ritmi programmati.
I tecnici hanno ruotato nel seguire i diversi gruppi durante gli allenamenti, consentendo così scambi di punti di vista e confronti tra loro, nonché possibilità per gli atleti di essere guidati occasionalmente da altri coach diversi dal proprio.
Gli allenamenti di nuoto, corsa, ciclismo e combinati, si sono susseguiti nella settimana con alcune varianti/eccezioni che non sono dispiaciute.
La prima variante è stata rappresentata dal rafting sul fiume Nera. Il mercoledì mattina è stato dedicato a questa attività che ha spezzato la continuità degli allenamenti concedendo diverse ore di sano divertimento e tanti bagni d’acqua ghiacciata.
La seconda variante è stata rappresentata dall’allenamento mascherato da gita al lago di Piediluco (TN) di venerdì. I 30 ragazzi più grandi lo hanno raggiunto in bici incontrando non poche difficoltà per via delle asperità delle salite, mentre gli altri lo hanno raggiunto in pullman. Una volta arrivati lì, è stato allestito un circuito in acqua ed è toccato a tutti nuotare sia in sessione mattutina che pomeridiana.
I tecnici non si sono fatti sfuggire l’occasione per richiamare alcuni concetti fondamentali che riguardano il nuoto in acque libere.
La terza variante, credo la più gradita, è stata la discoteca allestita per l’ultima serata al campus che ha visto le performance del DJ Max e di tutti i ragazzi, nessuno escluso.
In tutto questo sono state incastonate altre attività quali:
– corso teorico e pratico di “Guida in Sicurezza della bicicletta”;
– raccolta dati da parte di un docente e due ricercatori universitari del Laboratorio di Valutazione Funzionale e di Analisi della Prestazione Sportiva dell’università del Foro Italico di Roma, mediante test prestativi sui ragazzi, per lo sviluppo di una tesi;
– assessment su abilità mentali e restituzione in sessioni individuali di coaching con i ragazzi più maturi e con più esperienza di gara, con l’obiettivo di stimolare la curiosità degli stessi e generare consapevolezza su quella che viene considerata la parte “nascosta” della prestazione;
– raduno open con prove tempi nazionali, solo per alcune categorie;
– stage di mobilità articolare con il preparatore atletico delle squadre nazionali giovanili;
– passeggiata serale nel centro storico di Rieti;
– torneo di ping-pong e di calcio-balilla.
Particolare menzione merita il raduno open con raccolta di prove tempi nazionali: un delegato della Federazione per il progetto talento, ha seguito le prove (sia su pista che in piscina) e i tempi risultanti sono stati archiviati per successive valutazioni.
Già un certo numero di atleti presenti al Campus è all’attenzione del “progetto talento” ed è stato chiamato in passato per i raduni su convocazione dove gli atleti vengono seguiti e valutati nei minimi dettagli dallo staff delle nazionali giovanili.
Tali raduni sono una sorta di anticamera per l’eventuale chiamata a far parte delle nazionali giovanili. Tutto questo in una settimana. Per i ragazzi non c’è stato mai il tempo di fermarsi perché anche nel tempo libero, hanno avuto la forza di giocare a calcio o pallavolo.
Per i tecnici che hanno pianificato, seguito, diretto e spesso hanno dovuto (con piacere) anche allenarsi insieme agli atleti, è stato un tour de force incredibile, che normalmente avrebbe dovuto lasciare tanta stanchezza, ma l’entusiasmo dell’inno nazionale spontaneamente cantato dai ragazzi ha come per magia ripristinato tutte le energie spese in questi giorni.
Durante i saluti finali ogni giovane non ha fatto altro che ripetere: “Ci vediamo il prossimo anno“.
Considerando che quest’anno non sono rimasti neanche posti in piedi, non sarà facile gestire, per il prossimo anno, un sicuro incremento delle domande di partecipazione.
Fonte: comunicato stampa