Dopo un finale di aprile e un inizio di maggio intensi per il tanto carico di allenamento e le due vittorie (Lido di Volano e Cagliari), domenica scorsa ho gareggiato a Rimini, difendendo i colori della Nazionale nel Campionato Europeo sulla distanza half ironman.
è stato un onore tornare a vestire la maglia azzurra, per di più in una gara “in casa” con tantissimo tifo e tante aspettative. Nonostante ciò ero tranquilla, consapevole di essermi allenata bene e forte del fatto di conoscere i percorsi avendo già partecipato all’Half Challenge Rimini lo scorso anno. In più la partenza era fissata per le 11 e ciò significa poter dormire, alzarsi ad un orario non impossibile e fare una colazione normale, tutti dettagli che aiutano!
Ci ha però pensato il meteo a indurire la prova. Le condizioni non sono state per nulla facili: nuoto caratterizzato da mare mosso e parecchia corrente (fortunatamente il tratto più lungo era a favore!); bici con pioggia, vento e strade sporche a causa dei temporali dei giorni precedenti; corsa con il sole e ancora vento. Insomma è stata una gara davvero impegnativa.
Io sono abbastanza soddisfatta della mia prova. O meglio: se prima della partenza mi avessero detto che sarei arrivata quinta, ci avrei subito messo la firma. Ma, come spesso accade nel nostro sport, il risultato si vede alla fine, non sulla start list! Ho nuotato bene, riuscendo a restare nel gruppo con Dossena e Priarone, poi in bici ho cercato di non spendere troppo all’andata in salita e infatti ho perso qualche posizione, per poi però recuperarle nuovamente nella parte di falsopiano in discesa controvento. Stavo veramente bene, nonostante la pioggia e il freddo, ho sempre guidato con prudenza in discesa, ma nei rettilinei non mi sono certo risparmiata, avendo sempre ottime sensazioni. Stranamente però una volta scesa dalla bici, quando solitamente inizio a divertirmi nella mia frazione migliore, sono iniziati i problemi: gambe dure e un inizio di crampi ai quadricipiti. Esperienza nuova, c’è sempre da imparare a gestire sensazioni nuove! Mi sono stupita di come ho gestito il problema: ero sicura di poter finire la gara, bastava solo che i crampi non diventassero più forti, e così ho cercato di usare bene i piedi, respirare, mangiare e bere ai ristori, ho cercato solo sensazioni positive e pensieri belli, il tifo mi è servito davvero tantissimo. Dopo il primo dei tre giri da 7 km finalmente le gambe si sono riprese e ho cominciato a correre come sono capace, ho girato il cervello in modalità “caccia” e via a cercare di recuperare qualche posizione. Negli ultimi 200m sono riuscita a sorpassare Giorgia Priarone e la ceca Eva Pochukova, mentre Margie Santimaria è arrivata a pochi secondi. Bravissima lei che è stata protagonista nelle prime due frazioni di gara. Ho consumato tantissimo, sia fisicamente che mentalmente, ma in vista dell’Ironman Austria è stata una buona lezione. Mi resta solo il rammarico di non aver corso l’intera frazione come la seconda parte, ma ho tirato fuori tutto quello che avevo e questo è quello che conta: #believe come dice coach Edith!
Complimenti a tutti i finisher, a Sara Dossena e Giulio Molinari che hanno conquistato due importanti argenti continentali élite e al mio compagno di squadra Emanuele Ciotti, anche lui secondo nella sua categoria.
Come sempre i ringraziamenti vanno ai tifosi a bordo strada (tanti, quasi troppi, impossibile ricordarsi di tutti) e a casa (la mia nonna in primis!), al Forhans Team, alla Fitri, a coach Edith, ai miei sponsor…