Il racconto della splendida vittoria ottenuta dall’azzurro Jonathan Ciavattella al Challenge Fuerteventura di sabato 25 aprile 2015.

«L’operazione al tendine rotto mi ha spalancato le porte di questa nuova carriera, prima ero il “campione del mondo in allenamento”, ora sono maturato e cresciuto, so gestire la gara e capirla e voglio dimostrare di poter stare lassù con i più forti»

«L’esperienza che ho maturato nella nazionale di triathlon olimpico, sicuramente mi dà la possibilità di esprimermi al meglio anche nel long distance.»

«Conosco bene Fuerteventura e avevo corso qui già nel 2013 (fini sesto, nella gara in cui Linda Scattolin si piazzò 12^ assoluta e vinse la sua categoria). I percorsi però sono cambiati rispetto a due anni fa.»

Jonathan Ciavattella impegnato nella mezza maratona del Challenge Fuerteventura 2015

«Ho deciso di attaccare sin dalla prima bracciata la gara, volevo subito prendere la testa. In realtà, il primo ad uscire dall’acqua è stato l’inglese (Richard Douglas, ndr), ma io ho comunque accumulato un discreto vantaggio, una trentina di secondi, sul gruppo degli inseguitori con il “terribile trio” composto da Ritchie Nicholls, Timo Bracht, Ruedi Wild.»

«Uscito da T1 ho continuato a spingere forte anche sui pedali e sono arrivato a prendere Douglas circa all’ottavo chilometro. Ho rifiatato giusto un paio di chilometri e poi, per evitare che da dietro rientrassero, sono partito senza voltarmi e ho spinto ancora più forte.»

«Circa a metà della frazione ciclistica, piuttosto impegnativa direi, le gambe erano davvero affaticate, ma non potevo proprio mollare a quel punto e il sapere che il mio vantaggio era salito a oltre 2′ mi ha dato nuova energia per continuare deciso nella mia azione.»

«Sono arrivato alla seconda transizione davvero affaticato e qui è venuto fuori il nuovo Jonathan, capace di gestirsi e di centellinare le poche energie rimaste.»

«Sono sincero, Nicholls avesse avuto un altro chilometro a disposizione mi avrebbe preso, ma quel chilometro non c’era e sotto l’arco con le braccia alzate ci sono passato io!»

«Ero stremato, ma al settimo cielo! Direi che la vittoria me la sono proprio meritata! Ripensandoci, ho gareggiato come il mio amico Giulio (Molinari, ndr) e ho vinto!»