Il 3° Challenge Rimini disputatosi domenica 24 maggio ha assegnato i titoli europei ETU di triathlon medio alla finlandese Kaisa Lehtonen e al ceco Filip Ospaly, con i nostri Sara Dossena e Giulio Molinari grandi protagonisti e sulla piazza d’onore.
Dopo l’intensa e palpitante giornata inaugurale di sabato 23 maggio, la riviera si è risvegliata l’indomani con una lieve tregua al maltempo e Challenge Rimini con l’European Championship Half Distance, si è caricato della giusta energia per preparare il terreno a gare entusiasmanti di alto valore tecnico con quasi 2.000 triatleti pronti alla partenza nelle diverse categorie.
Come da programma, le prime batterie che si sono portate sulla start line sono state quelle degli Elite, maschili e femminili.
Tra i top al via, il più atteso in campo maschile al via era indubbiamente Giulio Molinari, il carabiniere novarese pronto a difendere il titolo di Campione Europeo sulla distanza, conquistato lo scorso ottobre in terra spagnola, al Challenge Mallorca.
Tra le donne, le aspettative più ambiziose, soprattutto in casa azzurra, erano per Sara Dossena, forte di un inizio di stagione ad altissimo livello con il titolo italiano di duathlon sprint e i tre argenti internazionali, negli Europei di duathlon lungo e sprint e nella Coppa Europa di triathlon olimpico a Madrid.
La gara degli uomini si è aperta nel migliore dei modi per gli italiani: dopo 1900 metri di nuoto in condizioni di mare non semplici, nelle primissime posizioni ben quattro azzurri mentre il portoghese Bruno Pais, uno dei favoriti della vigilia per la vittoria finale, è stato costretto ad abbandonare lamentando un dolore alla schiena e lasciando libero così un probabile posto ai vertici della classifica.
Dopo 10 dei 94 km di ciclismo in programma, si è portato al comando un terzetto guidato da Molinari insieme a Mattia Ceccarelli (vincitori a fine aprile del suo primo triathlon medio) e al campionissimo della Repubblica Ceca Filip Ospaly; a 2′ inseguivano altri due italiani, Alberto Alessandroni e il vincitore del Challenge Fuertenventura, Jonathan Ciavatella.
Il giro di boa in cima a Monte Grimano ha visto parzialmente modificarsi la situazione, con Molinari e Ceccarelli che sono scappati via e hanno staccato Ospaly di 20″. Tra gli inseguitori, Ciavatella passava con un ritardo di 3’40”, mentre a 4′ si muoveva compatto il terzetto con il russo Artem Parienko, Alessandroni e l’atteso britannico Ritchie Nicholls.
A meno di 20 km dal rientro in T2, erano sempre Molinari e Ceccarelli a mantenere la leadership, portando il vantaggio su Ospaly a 1’20”. Tra gli inseguitori si compattava intanto un gruppo di sei atleti con Parienko, Ciavatella, Alessandroni e altri tre clienti “scomodi”: lo svizzero Ruedi Wild, il belga Bart Aernouts e l’austriaco Thomas Stegher.
Ad entrare per primi in T2 sono stati Molinari e Ceccarelli, con Ospaly a 1’40”, tutto pronto per la terza e ultima frazione, la mezza maratona!
Il Challenge Rimini ha un tracciato podistico davvero unico: filante, piatto e soprattutto permette agli atleti di vedersi e incrociarsi e al pubblico assiepato sul lungomare di poter seguire tutte le fasi della corsa.
Il ceco Ospaly, da vent’anni al top nel triathlon mondiale prima sulla distanza olimpica, ora sul mezzo, è riuscito al termine del secondo giro, dopo aver scontato anche 30″ di penalità per un’infrazione commessa in zona cambio, a portarsi al comando sopravanzando l’azzurro.
Negli ultimi 7 chilometri Filip Ospaly ha controllato andando a vincere con poco più di 1 minuto di vantaggio su Molinari, accolto al traguardo da un grande e caloroso abbraccio dei tanti tifosi e appassionati posizionati ai lati del rettilineo finale.
Volata imperiosa del belga Bart Aernouts che si è aggiudicato il bronzo davanti a uno sconsolato Ruedi Wild; a completare la top ten Thomas Stegher (Austria), Parienko, Ciavattella, Alessandroni, Cyril Viennot (Francia) e Nicholls.
Grande prova di squadra per l’Italia con una splendida tripletta (tre atleti nei primi 8) e a seguire Ceccarelli che ha chiuso al 14° posto, pagando nella mezza maratona dopo due frazioni da top; due forature hanno costretto invece al ritiro i due mestrini Alberto Casadei (uscito con i primi doopo il nuoto) e Massimo Cigana, mentre invece il giovane Emiliano Cuccì, alla sua prima con la maglia azzurra come Elite, ha chiuso al 37° posto.
Nella prova femminile, Margie Santimaria ha dettato il ritmo della frazione di nuoto, uscendo per prima fuori da T1, con una decina di secondi di vantaggio sulla britannica Vanessa Raw.
Dopo poco più di 30 km di ciclismo, in testa si è portata la minuta finlandese Kaisa Lehtonen che sui pedali ha sprigionato tutta la sua potenza, seguita a poca distanza dalla ceca Eva Potuckova, con Raw a tentare di tenere il ritmo.
Santimaria passava ancora come prima delle azzurre con 20″ di ritardo rispetto alle battistrada, mentre più dietro, a 3′ il passaggio della russa Olga Dmitrieva con la nostra Dossena; 1 minuto più dietro le altre due italiane, la campionessa italiana di specialità Martina Dogana e Giorgia Priarone, alla sua prima gara internazionale sulla distanza.
Chilometro dopo chilometro, impressionante la progressione della finlandese che ha fatto il suo esordio nel “long distance” nella stagione 2014, piazzandosi seconda al Mondiale in Cina dietro la Pedersen.
Lehtonen è arrivata con un vantaggio enorme (di circa 6′!) sulle due inseguitrici, Raw e Santimaria, capace peraltro di uscire qualche secondo prima dalla seconda transizione; il cronometro ha sentenziato invece per Dossena e Dimitreva 9′ di distacco.
Nei tre giri della mezza maratona, Lehtonen non ha mollato un metro, anzi, ha fatto segnare il secondo miglior tempo di giornata e si è così aggiudicata meritatamente il titolo europeo trionfando nel tempo finale di 4:41:14.
E’ ormai un piacevolissimo leit motiv invece parlare della strepitosa rimonta a piedi di Sara Dossena: l’azzurra è stata l’unica capace di scendere sotto l’ora e venti, chiudendo per la precisione in 1:19:02 la sua mezza.
Dossena ha così recuperato più di 4′ alla vincitrice, conquistando una scintillante medaglia d’argento (la quarta di fila a livello internazionale) davanti alla britannica Raw, terza.
Davvero buona la prova di Santimaria che ha terminato al quarto posto, subito davanti a Dogana, rallentata in maniera evidente nel primo giro per via di fastidiosi crampi, ma caparbiamente capace di restare sul pezzo con la classe che la contraddistingue.
Potuckova sesta ha preceduto la quarta azzurra (nei primi 7 posti!) Giorgia Priarone, anche lei autrice di una gara davvero importante, vista anche la sua giovane età; Dmitrieva, all’ottavo posto davanti alla bravissima iron age group azzurra Michela Menegon (oro di categoria!) e alla seconda britannica Eleanor Haresign.
SARA DOSSENA
«Medaglia d’argento agli Europei di triathlon medio. Nuoto disastroso, bici discreta e corsa ok! Tanta felicità per questo ennesimo podio internazionale!»
GIULIO MOLINARI
«Sono partito per provare a confermare il titolo dell’anno scorso, ma Ospaly quest’anno è stato più bravo e veloce di me! È stata una giornata durissima, non avevo buone sensazioni e facevo fatica a fare il mio ritmo. Ho sofferto tantissimo. Al 10° km di bici ho preso una buca profonda e ho perso la posizione ideale della sella. Questo argento l’ho conquistato più con la testa che con le gambe, sono sempre rimasto concentrato e sono soddisfatto della mia gara perché so di aver dato tutto e di aver tirato fuori il massimo da una giornata in cui tutto non ha girato per il verso giusto e io non ero al 100%. Ottimi risultati anche da parte di tutto il team Italia. Argento anche nelle donne con Sara Dossena, 4 azzurre nelle prime sette posizioni e 3 azzurri nei primi 8: questo team Italia del lungo sta crescendo sempre di più e continua a regalare medaglie internazionali! Ovviamente come sempre grazie al C.S. Carabinieri e a tutti i miei sponsor.»