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Rodolphe von Berg: ecco perché ho scelto USAT

Rodolphe Von Berg in azione

Dall’inizio del 2015, il triatleta italiano Rodolphe Von Berg ha scelto di cambiare body e di difendere i colori degli USA. Diverse le motivazioni che lo hanno spinto alla difficile scelta.

Rodolphe in questo inizio 2015 ha colto diversi prestigiosi piazzamenti: il 25 aprile ha vinto a Clemson, nella Carolina del Sud, gli USAT Collegiate per il secondo anno; la settimana dopo si è piazzato 7° assoluto, vincendo l’argento U23 all’ITU Monterrey Triathlon American Championships, risultando il primo portacolori USA e conquistando di conseguenza il posto per i Mondiali di categoria di Chicago che si disputeranno in settembre; domenica 21 giugno ha vinto a mani basse in Messico la prima edizione del triathlon 113 Challenge San Gil; e infine, domenica 19 luglio ha conquistato il 5° posto assoluto nel prestigioso New York City Triathlon, olimpico no draft.

Rudy Von Berg vince a Clemson, in Carolina, il triathlon olimpico valido per il titolo universitario USA 2015

Per Rudy jr un inizio di stagione davvero di alto livello che ne conferma il talento e soprattutto la crescita come triatleta dal punto di vista fisico e mentale.

Rodolphe von Berg è nato negli Stati Uniti da padre belga e madre italiana ed è domiciliato in Francia. Ha deciso di intraprendere gli studi universitari alla University of Colorado di Boulder, la mecca del triathlon, località dove durante l’anno si ritrovano i più forti triatleti del mondo per potersi allenare presso strutture sportive all’avanguardia a oltre 1.600 m di altitudine.

La sua scelta di cambiare federazione nazionale, passando dall’Italia agli Stati Uniti, è dovuta a diverse ragioni che di seguito ci ha spiegato.

Il podio Under 23 dei Campionati Americani al Monterrey Triathlon del 3 maggio 2015 con l’italiano Rodolphe Von Berg 2°

«Innanzitutto, FITri voleva che entrassi in un corpo militare o che andassi in una università italiana, piuttosto che in una di un altro paese, soprattutto in un paese lontano dall’Italia… Ma io avevo ormai deciso di studiare negli USA e questo si è rivelato subito un problema: FITri infatti non mi ha inserito nei primi 3 gruppi di selezione per la stagione 2014, non c’ero nemmeno nel gruppo U23!»

«In secondo luogo, FITri mi selezionava per certe Continental Cup, ma non per le gare di World Cup (WC), anche se l’evento magari era per me vicinissimo (ad esempio 2014 WC Huatulco in Messico) e senza che la nazionale utilizzasse tutti i suoi posti! Per me di conseguenza era molto difficile migliorare la mia posizione nell’ITU Points List, perchè non si possono avere piu di 3 risultati di Continental Cup.»

«Terzo punto, in Italia i criteri di selezione (per un Mondiale per esempio) non sono a mio avviso chiari, dunque è difficile avere la motivazione giusta per raggiungere l’obiettivo: penso sia fondamentale che gli atleti siano selezionati con criteri precisi, è una questione di giustizia sportiva e di rispetto.»

«Quarto, negli USA la Federazione ti iscrive a tutte le gare che vuoi, seguendo ovviamente le regole USAT che sono peraltro semplicemente basate sui criteri ITU. Non ci sono “gruppi”. Così si creano più opportunita per dimostrare il proprio valore e per aumentare i punti ITU.»

«Infine, USAT stabilisce i criteri di selezione per i Mondiali, per esempio, in maniera chiara, precisa. E questo mi ha permesso di pormi un obiettivo e di raggiungerlo, ovvero sono riuscito a vincere la selezione per partecipare al campionato iridato ITU U23 di Chicago di settembre! Ho anche potuto partecipare alla WC di Huatulco in giugno nella quale ho terminato al 15° posto. Questo risultato mi ha permesso di entrare in starting list nella prova RIO ITU World Olympic Qualification il 2 agosto e anche nell’ITU World Cup in Ungheria del 9 agosto! Per me tutto questo è fantastico, in In Italia, sfortunatamente, mai avrei avuto questa chance.»

«Se queste situazioni negative non fossero esistite, sarei rimasto con la squadra italiana perché lo desideravo. Peraltro, vivendo in Colorado per me adesso è molto più pratico, semplice e logico far parte della squadra statunitense; non aveva senso tornare in Italia per fare delle gare, senza criteri e dunque senza sapere se ne sarebbe valsa la pena…»

«Tutto questo non vuol dire che non gareggerò mai più per l’Italia. E’ possibilie che un giorno, quando avrò finito con il circuito ITU e la rincorsa ai Giochi Olimpici, gareggerò per l’Italia nelle gare Challenge, Ironman 70.3 e Ironman.»

Il trionfo di Rodolphe Von Berg al Challenge San Gil triathlon 113 del 21 giugno 2015

Il trionfo di Rodolphe Von Berg al Challenge San Gil triathlon 113 del 21 giugno 2015

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