La prima volta del Paratriathlon ai Giochi e arrivano da Rio 2016 subito due scintillanti medaglie per l’Italia…
Sabato 10 settembre 2016, Michele Ferrarin, il capitano azzurro già iridato di specialità, è d’argento, mentre è sorprendente e commovente Giovanni Achenza che porta la sua Sardegna sul terzo gradino del podio!
Tripletta al traguardo completata dalla prova coraggiosa del leone d’Ischia Gianni Sasso.
«Soddisfazione indescrivibile: debutto del paratriathlon in cui abbiamo creduto e lavorato già da 5 anni e io che oggi sono protagonista… Non c’è altro da fare, da dire, se non gioire. La dedica è d’obbligo: ovviamente va alla mia splendida Isa, mia moglie, ai miei splendidi figli ed ai miei genitori, quello è il mio primo staff. Poi c’è la parte tecnica e medica, che mi han seguito bene, un gruppo che ha lavorato al massimo, anche quello è “lo staff” e non hanno sbagliato nulla. La gara? Il nuoto molto bene, sapendo di non poter fare grossa differenza perché gli avversari sono cresciuti moltissimo, comunque nell’onda mi trovo sempre a mio agio. Ho fatto la differenza invece in bici, a testa bassa, non ho mai ceduto, sapevo che dovevo mettere più vantaggio possibile sugli altri e così è stato. Tanto di cappello al vincitore Lewis con la sua progressione strepitosa, ma non posso che essere soddisfatto anche della mia prestazione, la corsa è stata dura da morire, fino all’ultimo con lo sprint con il marocchino Lahna, ho dato tutto quello che avevo!»
– Michele Ferrarin
L’ARRIVO DI MICHELE FERRARIN
«Abbiamo lavorato tanto, abbiamo fatto una grande cosa con tutto il team tecnico e medico, una grande impresa portando a casa il bronzo: quante volte mi sono ritrovato con la medaglia di ‘legno’ e invece oggi è metallo vero! L’impegno ci ha pagato: sono partito bene con il nuoto uscendo con i migliori, ho fatto un’ottima frazione ciclistica, spalla a spalla e sempre in lotta per il podio, sorpasso dopo sorpasso con l’olandese Schipper che mi ha sempre battuto in passato… Anche oggi è arrivato davanti a me, ma l’ho ‘usato’ come riferimento per non farmi raggiungere dagli altri avversari e non l’ho mollato un secondo. Qui ci sono tutti, la mia famiglia, lo staff, tutti quelli che hanno tifato per me e che si godono questa bella medaglia! E ora… Quasi quasi faccio un pensierino per la prossima Olimpiade!»
– Giovanni Achenza
L’ARRIVO DI GIOVANNI ACHENZA
«Felice di essere stato nell’esordio paralimpico e felice di essere stato tra i protagonisti di questa magnifica giornata. Questo è stato il giorno più importante della mia vita sportiva, mi sembrava di volare a nuoto e in bici. Nella corsa la protesi mi ha fatto un po’ soffrire, ma non importa il numero del piazzamento, l’importante è vedere avverato il sogno di sempre, la Paralimpiade e con i miei compagni Ferrarin d’Argento e Achenza di Bronzo. Tanto tempo vissuto insieme a loro, vicini e seguiti da uno staff meraviglioso. È stata la mia migliore gara e torno a casa consapevole di aver vissuto un’esperienza umana fantastica ed un’avventura sportiva unica. E poi, soprattutto felice del successo di Michele e Giovanni. La mia medaglia è la stanchezza a fine gara. Il mio oro i miei affetti. La mia vittoria la voglia di ripartire sempre! Sono 9º e felice!»
– Gianni Sasso
IL BALLO DI GIANNI SASSO
1ª e ultima (forse!) Olimpiade. Si può festeggiare un 9º posto? A 47 anni si..si deve! #ischia #rio2016 #happyday 🇮🇹 pic.twitter.com/56FIdjQAb7
— Gianni Sasso (@GianniSasso) September 11, 2016