Sabato 14 ottobre Daniel Fontana sarà al via del suo quinto Ironman World Championship, a Kona- Hawaii.

Dopo una stagione nella quale il portacolori della DDS Triathlon Team ha raccolto molte soddisfazioni, la prova di Kona è sicuramente un epilogo desiderato e pienamente guadagnato.

Daniel è stato il primo atleta a segnare di diritto il proprio nome sulla starting list di questa “grand final” e a garantirsi un posto di rilievo tra il gotha internazionale della multidisciplina.


Daniel Fontana è volato a Kona, Hawaii, una settimana fa per il dovuto acclimatamento e per dare al suo corpo l’occasione di metabolizzare le 12 ore di fuso orario rispetto all’Italia.


Daniel Fontana, sabato 14 ottobre 2017, sarà al via del suo quinto Ironman World Championship, Kona-Hawaii (Foto ©triamax.com)

Daniel Fontana, sabato 14 ottobre 2017, sarà al via del suo quinto Ironman World Championship, Kona-Hawaii (Foto ©triamax.com)


MOTORE ACCESO!

Il capitano della DDS, il 7 ottobre, ha preso parte alla tradizionale Ho’ala SWIM 2.4 Miles, la gara di nuoto che si sviluppa sullo stesso percorso della frazione natatoria dell’Ironman World Championship e nella quale si è trovato a fare i conti proprio con quelli che saranno i suoi avversari più quotati nella “grand final” di sabato.

Daniel racconta così la sua Ho’ala SWIM 2.4 Miles:

«Si tratta di una gara di nuoto che i pro e gli Age Group disputano a una settimana di distanza dalla finale Ironman. Si parte sempre tutti con un sorriso scanzonato sulle labbra per dissimulare un po’, ma la verità è che tutti gli atleti danno il meglio di sé in una prova che diventa tutt’altro che una scampagnata.»

«Io non mi sono tirato indietro e ho testato la condizione nel nuoto. Il crono e la classifica mi hanno dato la conferma di una condizione in acqua che sapevo già essere buona quest’anno.»


SUL PERCORSO CON DANIEL: PRIMA IL NUOTO…

I primi a partire sabato saranno proprio gli uomini Pro, che dovranno percorrere a nuoto un unico giro in senso orario su un tracciato rettangolare orientato perpendicolarmente alla costa, verso il largo. Come ogni anno sarà vietato l’uso della muta per le temperature dell’acqua sempre al di sopra dei 25 gradi.

«Conosco bene la frazione natatoria dell’Ironman Hawaii e non la temo: la zona di partenza si trova in un punto di costa tra Kailua Bay e il porto e ogni anno il team organizzativo la traccia con diversi giorni d’anticipo per dare a tutti la possibilità di provarla più volte. Sabato mattina la partenza sarà data alle 6.35 con il tradizionale colpo di cannone che dà inizio alla bagarre e simbolicamente saluta il sole che in quel momento sta sorgendo sulla linea dell’orizzonte oceanico.»


Anche per Daniel Fontana il problema principale del percorso ciclistico dell'Ironman Hawaii è il vento (Foto ©triamax.com)

Anche Daniel Fontana non ha dubbi: il problema principale del percorso ciclistico dell’Ironman Hawaii è il vento (Foto ©triamax.com)


…POI, IL CICLISMO

«In questi giorni ho provato più volte anche diverse parti del tracciato ciclistico. Proprio domenica scorsa ho percorso insieme ad alcuni amici un centinaio di chilometri in direzione della Kuakini Highway, la strada lungo la quale parte la frazione ciclistica. Quello sui pedali è un tracciato tutt’altro che semplice, nonostante un dislivello piuttosto contenuto. Si pedala quasi interamente tra campi di lava, immersi in un paesaggio desertico quasi lunare, fatta eccezione per una trentina di chilometri nei pressi di Hawi, dove la strada inizia a salire leggermente e la vegetazione si fa molto più fitta.»

«Il vero problema in bicicletta è il vento. Ricordo che l’ultima volta che ho partecipato a questa gara il vento piegava fortemente le palme a bordo strada. Solitamente nelle prime ore del mattino questo fenomeno è abbastanza contenuto, ma con il crescere della temperatura gli spostamenti d’aria si fanno importanti e in bicicletta una grande fatica è inevitabile. Io ho la fortuna di avere parecchia dimestichezza con il vento in bici perché in Patagonia è una costante, ma per molti atleti questo può essere un grande ostacolo.»


… E INFINE LA CORSA

A preoccupare maggiormente l’italo-argentino, in queste ore, sono gli ultimi 42.2K di corsa. A causa di un infortunio, che lo ha condizionato più volte durante la stagione, Daniel è arrivato a Kona con pochi chilometri nelle gambe e con qualche punto di domanda circa la performance podistica.

«Purtroppo arrivo a questa finale mondiale con solo tre settimane consecutive di lavoro sulla frazione run. Una lesione alla fascia sovrastante il soleo non mi ha permesso di allenarmi in corsa per oltre un mese prima di venire qui, mettendo a repentaglio anche la partecipazione a questa finale. Grazie a un lavoro molto attento dello staff fisioterapico a cui mi affido, siamo riusciti a recuperare in corner la situazione, ma questo mi ha obbligato a ridurre drasticamente tempi e volumi della preparazione della frazione podistica.»

«Ho cercato di sopperire con un adeguato carico nelle altre due discipline, per potermi permettere di arrivare in T2 con una freschezza sufficiente per gestire nel migliore dei modi la maratona. L’ultima frazione è veramente molto impegnativa. Lasciato il centro cittadino, i primi 20K sono forse i meno difficili: un lungo bastone avanti e indietro in direzione sud. Si corre su un tracciato leggermente ondulato lungo la Ali’i Drive con un vento leggero e a tratti confortante.»

«Il punto cruciale di questa prova inizia però con l’imbocco della Queen Ka’ahumanu Highway. Da qui non c’è più tregua dal sole e dal forte caldo e con il passaggio nei pressi dell’Energy Lab si raggiunge l’ultimo giro di boa. Questo per me sarà un momento fondamentale, nel quale fare appello più alla determinazione e alla forza di volontà che ad altro. Ci sarà da stringere i denti e trovare le energie per percorrere gli ultimi 15K e tagliare il traguardo di questa ambitissima finale mondiale, portando a casa il miglior risultato possibile.»


La frazione di questo Ironman Hawaii che preoccupa di più Daniel Fontana l'ultima, la maratona

E’ l’ultima frazione, la maratona, a preoccupare Daniel Fontana


IL POST IRONMAN HAWAII? SE NE RIPARLA DA… DOMENICA!

«Sono molto concentrato su questa gara e sul risultato tecnico che ne verrà. Ho cercato questa qualificazione con determinazione e l’ho ottenuta nel primo scaglione di atleti ammessi grazie al valore tecnico delle performance raccolte quest’anno nel circuito mondiale. Sono l’atleta con più anni in gara, ma questo per me non è assolutamente un alibi per risparmiarmi o immaginare posizioni di rincalzo in classifica. Sarò al via come sempre per vendere cara la pelle e per mettere in difficoltà i miei avversari. Quanto al futuro, è una delle domande che più di frequente mi vengono rivolte in questi giorni. Quanto la sento sorrido. Per me il futuro arriva fino a sabato per ora, tutto il resto lo valuterò da domenica in avanti.»

«Non ho intenzione di concludere la mia carriera con questa gara; potrei forse rivedere gli obiettivi, riducendo di poco la partecipazione a gare su distanza ironman. Come ho più volte detto, quella per la lunghissima distanza è una preparazione molto logorante per il corpo e non so se voglio continuare a stressare il mio organismo con carichi tanto elevati.»

«Sicuramente i mezzi ironman, la distanza 113, faranno parte dei miei calendari agonistici per il 2018, ma nell’agenda delle mie giornate troveranno sempre più spazio anche altre attività professionali legate allo sport, ma non strettamente connesse a quello praticato.»

«A ogni modo vedremo, non è questo il momento per distogliere l’attenzione dalla gara pensando ad altro. Io sono abituato a fare una cosa per volta e a cercare di farla nel miglior modo possibile.»

Fonte: comunicato stampa


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