Terenzo Bozzone si è aggiudicato l’Ironman Western Australia domenica 2 dicembre 2018. A cinque mesi dal grave incidente in cui è rimasto coinvolto, il neozelandese è tornato a volare.
Il primo posto a Busselton gli ha consegnato il biglietto per l’Ironman Hawaii World Championship 2019.
Terenzo Bozzone ha stupito ancora. Una settimana fa, domenica 25 novembre 2018, il campione neozelandese ha commosso tutti tagliando per primo il traguardo dell’Ironman 70.3 Western Sydney. Già questo risultato è sembrato un vero e proprio miracolo, visto che soltanto cinque mesi prima, Bozzone era stato investito da un camion mentre si allenava in bicicletta. Un incidente gravissimo, che per qualche giorno fece temere il peggio.
A una settimana giusta dal suo rientro sull’half distance, domenica 2 dicembre, Terenzo ha deciso di schierarsi al via dell’Ironman Western Australia per un nuovo test, come lui stesso l’ha definito. Un test che ha riconsegnato a lui la vittoria sulla distanza full e a noi un campione con la C maiuscola.
CLASSIFICHE
IRONMAN WESTERN AUSTRALIA 2018
Bozzone è addirittura sceso sotto le otto ore, chiudendo in 7:56:00 e costringendo l’australiano volante Cameron Wurf al secondo posto, con un tempo di 7:57:40 e… la migliore prestazione in bicicletta (4:07:13), come spesso accade. Non è un caso se Wurf detiene il rercord sui 180K di ciclismo dell’Ironman Hawaii World Championship (4:09:06) fatto registrare nell’ultima edizione, 2018.
Con la vittoria all’Ironman Western Australia, Terenzo Bozzone ha così ottenuto la qualificazione all’Ironman Hawaii World Championship 2019. Proprio la voglia di tornare a Kona è stata la spinta più forte, quella che non gli ha permesso di arrendersi in questi ultimi cinque mesi:
«Sto cercando di trovare le parole giuste per esprimere quanto questa gara sia stata emozionante. Grazie a tutti: agli spettatori, ai volontari, agli atleti e agli amici che mi ha incoraggiato dal primo all’ultimo chilometro. Cameron (Wurf, ndr), oggi, sembrava posseduto. All’inizio della frazione ciclistica ho cercato di pedalare al suo ritmo, ma dopo soltanto 15K ho capito che era impossibile. Così ho deciso di attenermi alla mia “tabella di marcia”. Sono entrato in T2 con 4 minuti di svantaggio, ma al 30° K l’ho raggiunto e superato. Mi sono sentito come se le gambe stessero per cadere. Ho cercato di attingere alle ultime forze, mi sono allontanato e per fortuna lui mi ha lasciato scappare. e gli ho dato un’ultima crepa e per fortuna mi ha lasciato scappare. Questo è uno dei giorni più belli della mia vita».
LA DINAMICA
DELL’INCIDENTE DI TERENZO BOZZONE