Il magazine Triathlete USA fa il bilancio della stagione 2018 di triathlon e consegna i suoi premi. Quindici categorie, quindici atleti, gare o prestazioni che hanno elettrizzato l’anno appena concluso.
Il magazine Triathlete USA, punto di riferimento del triathlon di tutto il mondo, ha come da tradizione pubblicato il “Best of 2018” assegnando i suoi “awards“. Noi, su tutti quelli proposti, ne abbiamo estrapolati dodici.
IL “BEST OF 2018” COMPLETO
DI TRIATHLETE USA
1. Donna “Long Distance” dell’anno: Daniela Ryf
In pochi anni, Daniela Ryf si impone in tutti i più importanti eventi di triathlon e lo fa a suon di record. Nel 2018 domina l’Ironman European Championship a Francoforte, in Germania, costringendo la seconda a chiudere con 30 minuti (!) di distacco e conquista il suo quarto titolo di Ironman 70.3.
Cose da nulla se paragonate a quanto fa vedere all’Ironman Hawaii World Championship: dopo una frazione di nuoto (per lei) lenta – 57:26 -, anche a causa di una puntura di medusa, fa registrare il nuovo record sui 180K in bicicletta (4:26:07), che durava da 18 anni, corre la maratona sotto le 3 ore (2:57: 05) e taglia il traguardo in 8:26:18, salendo sul gradino più alto del podio di Kona per la quarta volta e frantumando il (suo) precedente primato di ben 20 minuti (8:46:46 – 2016, Daniela Ryf).
Daniela Ryf, su Kona 2018:
«È stata una giornata davvero dura, è stata la nuotata più sofferta che abbia mai affrontato in vita mia. Sono stata punta da una medusa due minuti prima della partenza. Le mie braccia si sono intorpidite. A essere onesti, ero davvero vicino a ritirarmi. Quello che è successo oggi mostra che non bisogna mollare, mai».
2. Uomo “Long Distance” dell’anno: Patrick Lange
Pur avendo vinto l’Ironman Hawaii World Championship 2017, nell’ultima edizione del Mondiale di Kona Patrick Lange parte sì tra i favoriti, ma non come “Il Favorito”. Colpa di un 2018 sotto tono. Eppure, prima della gara, Lange è molto chiaro con i giornalisti: dichiara che si sente in ottima forma ed è in grado di scendere sotto le otto ore.
Lange chiude in 7:52:39, imponendosi come l’atleta più veloce di sempre nell’Ironman World Championship. Il tedesco nuota in 50:37, pedala in 4:16:05 e corre in 2:41:32.
3. Donna “Short Distance” dell’anno: Vicky Holland
La vita agonistica di Vicky Holland, malgrado il bronzo conquistato ai Giochi Olimpici di Rio 2016, da sempre si svolge all’ombra di altre grandi stelle: prima Gwen Jorgensen, poi Flora Duffy. Proprio l’infortunio al piede dell’atleta delle Bermuda, prima ferma ai box poi relegata… giù dal podio, spalanca le porte alle altre triatlete, Holland e Zaferes in primis.
La britannica vince tre tappe della World Triathlon Series (Leeds, Edmonton e Montreal) e si piazza sul podio in diverse altre; nella Grand Final Gold Coast regala un’emozionante testa a testa proprio con l’americana: la prima dei due due a tagliare il traguardo vincerà il titolo mondiale ITU 2018 di triathlon. Holland perde lo sprint finale con l’australiana Ashleigh Gentle, ma batte Zaferes di 31 secondi aggiudicandosi l’alloro iridato.
4. Uomo “Short Distance” dell’anno: Mario Mola
Mario Mola vince il Campionato del Mondo ITU nel 2016, 2017 e 2018. Questa stagione per lui è a dir poco spettacolare. Nelle otto tappe della WTS inanella quattro vittorie (Montreal, Edmonton, Hamburg e Yokohama) e per altre tre volte sale sul podio.
Soltanto nella prova a Bermuda non riesce ad andare a medaglia, classificandosi quarto.
5. Legend Award: Leande Cave
Il 17 maggio 2018 la quarantenne britannica Leanda Cave annuncia il suo ritiro da professionista:
«Ho preso la decisione durante l’Island House Triathlon a Nassau alla fine dell’anno scorso. Ho avuto una lunga carriera come triatleta professionista, ora posso sedermi e riflettere sui miei risultati. Apprezzo tutte le opportunità che ho avuto e ringrazierò sempre tutti coloro che mi hanno aiutato lungo la strada: famiglia, amici, sponsor, fan e spettatori».
Cave comincia a praticare triathlon nel 1994. Inizia come atleta ITU, vincendo il Campionato Europeo U23, guadagnandosi una medaglia d’argento ai Giochi del Commonwealth nel 2002 e conquistando il suo primo titolo iridato ai Campionati del Mondo 2002, a Cancun (Messico). Abbandonata la distanza corta per quella media e lunga, si laurea campionessa mondiale ITU di lunga distanza nel 2007, in Francia.
Il suo anno da ricordare, però, è sicuramente il 2012, quando è la prima donna a vincere i titoli mondiali di Ironman e Ironman 70.3 nella stessa stagione.
6. Best Moments: Flora Duffy vince l’ITU World Triathlon a Bermuda
Per Flora Duffy il 2018 non è certo l’anno dei trionfi. Un infortunio al piede, durante la tappa della WTS a Yokohama (Giappone) a maggio la costringe prima a uno stop e poi lontana dalle posizioni che contano. Prima di quella battuta d’arresto, Duffy vince però la gara ITU WTS nel suo paese di origine, le Isole Bermuda, facendo impazzire i suoi concittadini:
«Questo rimarrà uno dei momenti più belli ed emozionanti della mia carriera. È stato tutto incredibile: le strade erano piene di gente, c’era un’atmosfera fenomenale. È stato difficile per me controllare le emozioni, soprattutto durante i 10K della corsa».
7. Best Battle: la gara maschile dell’Ironman 70.3 World Championship
Ironman 70.3 World Championship 2018, South Africa. La gara si accende sulla mezza maratona finale. In T2, entrano Sam Appleton (AUS), Jan Frodeno (GER), Ben Kanute (USA), Javier Gomez (ESP), Alistair Brownlee (GBR) e Pieter Heemeryck (BEL), distanziati di pochi secondi uno dall’altro.
Brownlee supera Frodeno, ma la sua leadership dura poco. Il tedesco riprende il comando, tallonato e affiancato dal campione uscente Javier Gomez. Al 10° K Frodeno e Gomez hanno un vantaggio di 30 secondi su Brownlee, con Kanute nuovamente in quarta posizione e Appleton in quinta. “Frodo” fa la sua mossa a pochi chilometri dalla fine, lasciando sul posto lo spagnolo, che rallenta e viene superato da Brownlee. Il due volte campione olimpico tenta l’impresa, senza però riuscirci: Frodeno è campione del mondo Ironman 70.3, grazie a una mezza maratona in 1:06:33 e a un crono finale di 3:36:30. Brownlee termina circa un minuto dopo (3:37:41) e Gomez è terzo in 3:38:26.
8. Best Finish: la gara femminile del Challenge Roth
Epico il duello tra la tedesca Daniela Sammler e la britannica Lucy Charles al Challenge Roth 2018. Charles, una delle migliori nuotatrici, è leader sia in acqua sia sui pedali. A 5K da T2, però, viene raggiunta da Sammler.
Charles rincorre per tutta la maratona la rivale, riduce il gap da 40 a 10 secondi. Nello stadio, sul tappeto rosso che porta alla finish line, ci sono tutte e due. Sammler rompe il nastro solo nove secondi prima di Charles.
9. Best record(s): Kona 2018
Un solo aggettivo per descrivere l’Ironman Hawaii 2018? Leggendario! Da parte sua l’isola regala a tutti i protagonisti le condizioni ideali per gareggiare. Un regalo eccezionale per celebrare al meglio i 40 anni di Ironman Hawaii.
Soffermandoci solo ai tempi finali, il tedesco Patrick Lange, con 7:52:39, batte il record precedente degli uomini di quasi nove minuti (8:01:40 – 2017, Patrick Lange), un margine che non si verificava dal 1989 quando Mark Allen abbassò il primato da 8:28:37 a 8:09:14. Nel 2018, però, si va oltre: anche il secondo e il terzo classificati, il belga Bart Aernouts (7:56:41) e il britannico David McNamee (8:01:09), fanno registrare un tempo inferiore al record dello scorso anno.
In campo femminile, la svizzera Daniela Ryf (8:26:16) polverizza il precedente record (8:46:46 – 2016), che tra l’altro le apparteneva, di 20 minuti! Meglio di lei ha fatto soltanto l’ironwoman per eccellenza Paula Newby-Fraser, che portò il primato da 9:35:25 a 9:01:01 nel 1988.
Come tra gli uomini, fanno meglio di Ryf “anno 2016” non solo la seconda e la terza, ma anche la quarta: Lucy Charles (2^) chiude in 8:36:34, Anne Haug (3^) in 8:41:58 e Sarah True (4^) in 8:43:43.
Il tempo di Ryf in questa edizione è il migliore di sempre in tutte le gare Ironman.
Degli 11 uomini e 11 donne più veloci nella storia di Kona, sette di loro sono entrati in classifica proprio il 13 ottobre 2018.
10. Craziest Weather: Tiszaujvaros ITU Triathlon World Cup
La gara maschile dell’ITU Triathlon World Cup, a Tiszaujvaros (Ungheria), disputata l’8 luglio, viene interrotta mentre i triatleti affrontano la prova in bicicletta.
I venti diventano più forti, la pioggia si trasforma in grandine, alcuni tratti del percorso si allagano completamente. Il Delegato Tecnico ITU John Petrides decide così di sospendere la competizione per la sicurezza di atleti e spettatori.
11. Best New Race: Challenge Daytona
Il Challenge Daytona è già un must. Le immagini della prima edizione del triathlon half distance, disegnato interamente all’interno dell’iconico Daytona International Speedway, hanno fatto il giro del mondo. Il Challenge torna così negli Stati Uniti, organizzando una tre giorni spettacolare: oltre alla gara su media distanza, in programma ci sono un triathlon sprint, un aquathlon, un duathlon kids e una corsa di 10K e 5K.
Le condizioni meteorologiche convincono gli organizzatori a diminuire il numero dei chilometri e già si parla di “Daytona Distance“: 1.6K di nuoto, 60K di ciclismo e 13K di corsa.
12. Coolest Milestone: la “Mixed Relay” alle Olimpiadi di Tokyo 2020
Il 9 giugno l’ITU annuncia che alle Olimpiadi di Tokyo 2020 le gare di triathlon saranno tre: a quelle maschile e femminile si aggiunge la “Mixed Relay“, la staffetta mista. Ognuno dei quattro atleti correrà 0.300K di nuoto, 8K di ciclismo e 2K di corsa.
La novità avrà sicuramente un grande impatto sui criteri di selezione delle squadre olimpiche, dal momento che le federazioni dovranno individuare i migliori elementi sia per le competizioni individuali sia per quella a squadra.
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