Javier Gomez scioglie ogni dubbio: nel 2019 la sua attenzione si focalizzerà sull’ITU World Triathlon Series e sulla qualifica per le Olimpiadi di Tokyo 2020. Tutto questo almeno fino a giugno… come racconta in occasione di una convention presso il “Banco de Santander”.
Tokyo 2020, e quindi la distanza corta, o l’Ironman Hawaii World Championship 2019, e quindi le full distance? Il 2019 del triathlon si è aperto con questa domanda. Il soggetto è ovviamente Javier Gomez, il pentacampeon ITU e due volte campione del mondo Ironman 70.3.
A rispondere al quesito è lo stesso triatleta spagnolo, durante un incontro formativo presso il Banco de Santander, che lo ha visto protagonista assoluto:
«Gareggerò nella WTS almeno fino a giugno. Prima di tutto per testarmi, visto che nel 2018 ho corso solo sulle distanze più lunghe; poi, con l’obiettivo di qualificarmi per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020».
Sul suo ritorno alle competizioni ITU il pentacampeon ha anche dichiarato:
«È una decisione assolutamente personale, il mio allenatore mi ha supportato, come i miei sponsor. Il motivo è che mi piace questo tipo di competizioni. Anche nella scorsa stagione avrei voluto parteciparvi, almeno ad alcune, ma la cosa non era compatibile con il mio desiderio di esordire nell’Ironman Hawaii. In più, ho ancora qualche sassolino da togliermi dalla scarpa dopo Rio 2016, voglio tornare al via di un’altra Olimpiade. Le sensazioni sono buone, penso di poter farcela».
Gomez ha già chiaro il suo calendario:
«La WTS 2019 ha molte prove sprint e ovviamente, per me, è meglio iniziare a ributtarmi nella mischia affrontando la distanza olimpica. Quindi, lascerò perdere la prima, ad Abu Dhabi, e volerò in Oceania per cercare di recuperare il ritmo nelle prime tappe dell’ITU World Cup. Poi sarò al via delle WTS di Bermuda, Yokohama e Leeds».
Nel 2019 l’ITU Multisport World Championship si correrà a Pontevedra, città in cui vive Javier, che riguardo alla sua presenza al Mondiale di triathlon lungo ha detto:
«Un Mondiale nella mia città è qualcosa di unico, non mi piacerebbe esserci, ma l’intenzione è quella di lottare per la vittoria finale. È una distanza e una data che si sposano bene con i miei obiettivi olimpici e non prevederebbe cambiamenti nell’allenamento. Anche il mio allenatore è d’accordo».
Nel suo ricco palmares Gomez vanta anche due titoli mondiali Ironman 70.3, nel 2014 e nel 2017. Lo scorso anno, si è dovuto “accontentare” del bronzo, dietro a Jan Frodeno e Alistair Brownlee.
«È una delle gare che ho inserito nel mio programma, l’ho corso negli ultimi quattro anni e quest’anno è ideale soprattutto per la data (7 e 8 settembre, a Nizza). Penso, come ho dimostrato nelle due edizioni in cui ho vinto, che la preparazione per la distanza olimpica mi renda competitivo ai massimi livelli. Proverò a qualificarmi al Mondiale francese a breve. Forse, già il 17 febbraio a Geelong, in Australia. L’obiettivo, ovviamente, è conquistare il “biglietto” per Nizza prima di ributtarmi nella WTS».
L’11° posto nell’Ironman Hawaii World Championship 2018 ha insegnato a Gomez diverse cose:
«Il 2018 è stato un anno in cui ho imparato molto, l’idea di esserci a Kona è sempre stata nella mia testa. È una gara molto complicata e molto specifica, ci sono molti fattori che influenzano e si paga caro ogni errore. Vi gareggiano i migliori al mondo, nella loro forma migliore. È una gara che deve essere preparata in un modo specifico, non è compatibile con i miei obiettivi 2019».
E proprio su Kona lo spagnolo ha rivelato:
«Se tutto va bene e mi qualifico per le prossime Olimpiadi tornerò a Kona… ma dopo il 2020».
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