Claudio Oriana è stato il più veloce tra gli M40-44 all’Ironman Hamburg. Ma non solo: ha anche conquistato il 16° posto assoluto e… Kona. Il triatleta lecchese ha raccontato così la sua impresa.
Un passato tra gli Elite, un presente (e futuro) tra gli Age Group. Sicuramente saranno cambiate alcune cose, ma non certo la passione. Claudio Oriana, classe 1975, domenica 28 luglio 2019, per la prima volta è salito sul gradino più alto del podio in un Ironman. La gara era quella di Amburgo, in Germania, la categoria in cui si è affermato, quella degli M40-44.
Oriana (Tri Peak) ha portato a termine i 3.8K di nuoto, i 180K di ciclismo e i 42.2K di corsa in 09:08:55, tempo che gli è valso anche il 16° posto assoluto e… la quinta volta all’Ironman Hawaii World Championship di Kona!
E lui a raccontare comincia dal… traguardo:
“È finita così, come avevo sognato tante volte nella mia mente. Sono stati mesi difficili, ma la determinazione non mi ha mai abbandonato. Nella mia testa e nel mio cuore ci speravo, anche perché non mi sono mai nascosto e chi mi conosce bene sa che quest’anno le ambizioni erano tante.
In una gara come l’Ironman, però, nulla è scontato”.
Tra tutte le gare in calendario ha scelto l’Ironman Hamburg:
Ho scelto una gara dura e selettiva perché volevo misurarmi con atleti forti (e qui in Germania ce ne sono parecchi) e perché volevo mettermi alla prova un’altra volta. Ho trovato le condizioni ideali di clima, anche se nella frazione bike il vento ha dato molto fastidio a tutti”.
La cronaca della sua gara:
“Dopo un nuoto in pieno controllo, ho saputo gestirmi durante tutta la frazione di bicicletta riuscendo a uscire negli ultimi 30K finali e arrivando in zona cambio in terza posizione. Mentre mi cambiavo mi sono detto: “E’ il tuo giorno, provaci!” e sono partito spingendo subito e cercando di colmare il gap nei primi 20K per poi far fare la gara agli altri su di me. E così è stato! Alla mezza maratona sono passato in testa e non ho più mollato aumentando il vantaggio fino a 9’ sul secondo e 17’ sul terzo. Gli ultimi due chilometri della maratona sono stati un mix di emozioni fortissime, avevo le lacrime agli occhi tanto da non leggere nemmeno il tempo finale sul tabellone”.
L’importanza di ringraziare chi gli è stato vicino:
“L’emozione più forte è stata abbracciare e piangere insieme al mio carissimo amico Luca Delle Donne, che non ha voluto mancare ed è venuto fin qui per essermi vicino, e leggere tutti i messaggi sulla chat della mia squadra Tri Peak (piu di 200) che hanno seguito tutto il giorno la gara facendo il tifo come non mai. Vi ho portato tutti con me, insieme ai miei figli e alle persone speciali che mi sono state vicino in questi mesi”.
E ora?
“Vincere non è mai scontato, soprattutto quando pratichi uno sport come il triathlon e l’Ironman in particolare. Adesso mi godo questo momento e poi comincerò a pensare al Mondiale e al quinto viaggio a Kona. Io e Paolo La Placa abbiamo una promessa da mantenere…”.
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