Di certo non è stato un esordio fortunato quello del campione italiano di triathlon olimpico Michele Sarzilla.
Arrivato dall’altra parte del mondo, a Santo Domingo, per la sua prima ITU World Cup, domenica 10 novembre 2019 per lui è arrivata una sfortunata. Ma questo di certo non l’ha fermato…
«Una foratura non è di certo il modo con cui avrei voluto esordire nella mia prima World Cup.»
«Dopo un discreto nuoto – a 28″ dalla testa della corsa – mentre mi trovavo nel gruppo inseguitore una buca ha provocato l’esplosione del tubolare posteriore.»
«Avrei potuto ritirarmi, ma di certo non ho attraversato l’oceano per arrendermi al primo ostacolo.»
«Ho pedalato 18 km sul cerchione, vedendo più gruppi superarmi ed io spingendo come un indiavolato facevo a malapena i 35 km/h.»
«Entrato in T2 a più di due minuti dall’ultimo gruppo, ho poi corso più che con gambe e testa, con il cuore, riuscendo – piccola, minuscola soddisfazione – a non arrivare ultimo e a marcare il 7° tempo di corsa.»
«Come dicevo qualche settimana fa, non esiste sconfitta nel cuore di chi lotta e io oggi ho fatto del mio meglio con i mezzi che avevo a disposizione in quel momento.»
«Mi hanno detto che non esiste cosa più sana e soddisfacente che portare a termine una cosa che si inizia, in maniera piena e pulita per noi stessi.»
«Vero, verissimo, per cui non posso avere alcun rammarico. Purtroppo fa parte del gioco.»
«Questa stagione la fortuna era stata dalla mia parte fino ad ora, grazie anche a questo sono arrivato fin dove sono arrivato.»
«Non mi rimane che guardare avanti ed aspettare che arrivi la prossima, domani si vola in Argentina e domenica CAMTRI Formosa.»
«ps che figata gareggiare fianco a fianco con gente che fino a ieri avevo visto solo in televisione e scambiare qualche battuta con loro all’arrivo. Alla fine nel triathlon non siamo altro che un gruppo di bambini che inseguono la propria felicità!»
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