La Professional Triathletes Organisation ha annunciato che entro il 2020 istituirà un bonus di 2 milioni di dollari che verrà distribuito tra i migliori atleti del ranking dell’organizzazione stessa.
Una bella notizia per il triathlon? Non per Brett Sutton, uno dei più influenti e titolati allenatori della triplice, che nel suo blog taccia di ipocrisia Mike Moritz, il magnate dietro le quinte della PTO.
La PTO, quindi, ha raddoppiato il suo impegno economico nel triathlon annunciando 2 milioni di dollari di bonus (dopo gli altrettanti di montepremi legati alla The Collins Cup, la “Ryder Cup” della triplice in programma a Samorin, in Slovacchia nel week end del 29 e 30 maggio prossimi), che verranno distribuiti, in base al ranking PTO, nel seguente modo:
$100.000 per la prima classifica (maschile e femmina)
$5.000 per ogni atleta classificato dalla 21^ alla 50^ posizione
$2.000 per ogni atleta classificato dalla 51^ alla 100^ posizione.
Per capirci: il 50^ classificato vincerà $5.000, la stessa somma che si aggiudicherebbe in caso di vittoria ad alcune tappe del circuito Ironman 70.3, come quelle di Marbella, Kraichgau o Vichy.
E ancora: con queste due operazioni la PTO mette sul banco in totale 4 milioni di dollari, una cifra che si avvicina (quasi eguaglia) quella del montepremi complessivo assegnato da Ironman, che si attesta sui 4 .5 milioni di dollari.
PTO: MR. SUTTON NON CI STA
Dal suo blog Brett Sutton non le manda certo a dire e critica apertamente e aspramente il magnate Mike Moritz, accusandolo di ipocrisia.
Per l’allenatore australiano, che ha tra i suoi atleti la pluricampionessa mondiale di Ironman e Ironman 70.3 Daniela Ryf, Moritz non è altro che approfittatore che ha come unico obiettivo lo sfruttamento dell’immagine dei “superatleti” che sono entrati a far parte dell’organizzazione stessa, definendoli “pedine in una partita a scacchi” e non investiti, quindi, di quel potere decisionale del quale tanto si parla.
“Doc”, come è stato soprannominato Sutton, sostiene inoltre che il multimilionario britannico “usi” i triatleti più forti al mondo per calmierare e abbassare la cifra richiesta per l’acquisto del marchio Ironman pari a 1.000 milioni di dollari.
Come fosse un temporale estivo Brett continua a tuonare e alla PTO fa pure i conti in tasca e analizza il modo in cui vengono investiti i 10 milioni di dollari del quale dispone:
- dei 5 milioni dedicati ai diritti d’uso dell’immagine degli atleti, la maggior parte sarà destinata a PRO di alto livello, come Jan Frodeno, Lucy Charles, Daniela Ryf e Javier Gomez. Secondo Sutton, in questo modo, sarebbero premiati soltanto gli atleti che hanno meno bisogno di quel privilegio economico.
- la Collins Cup, a parere dell’australiano, è un enorme errore e presenta soltanto lati negativi: si disputa in un periodo nel quale gli atleti migliori della media e lunga distanza non sono ancora nel loro picco di forma e quindi non potranno mai partecipare per vincere gara e… denaro. E se decidessero di finalizzare la preparazione in vista di questa competizione, il rischio di non eccellere nelle gare che assegnano titoli di alzerebbe. E c’è un altro aspetto che ha scatenato Brett: la Collins Cup avrà pochissimo pubblico, come già successo con il Challenge Samorin – The Championship, che quest’anno si correrà il giorno successivo alla Collins Cup, oltre al fatto che sarà esclusivamente un costo (eccessivo) visto che non vi parteciperanno gli Age Group, spesso (se non sempre) sostenitori, economicamente parlando, di eventi come questo.
Sutton, dopo aver criticato la gestione dei fondi della PTO, propone anche una sua soluzione per distribuire al meglio l’enorme quantità di denaro che l’organizzazione ha a disposizione:
- compenso di €30.000 ai 50 migliori triatleti maschili e femminili per competere in tutte le gare organizzate e supervisionate dalla PTO.
Per un totale di 3 milioni - compenso di €10.000 ai successivi 50 migliori per competere negli eventi di qualificazione della PTO
Per un totale di 1 milione - investimento di 6 milioni in premi e fondi di produzione per grandi eventi.
L’allenatore di Ryf, infine, avverte come qualunque altra azienda che ha rapporti economici con Ironman dovrebbe essere informata sulla cattiva gestione di Wanda che probabilmente farà precipitare il prezzo di Ironman, dal momento che “il rimedio potrebbe essere peggiore della malattia”.
LA RISPOSTA DELLA COPPIA CHARLES-BARCLAY
La campionessa britannica Lucy Charles e il marito allenamento Reece Barclay sono stati incaricati dalla PTO di rispondere a Sutton.
Reece ha suggerito all’australiano che dovrebbe informarsi prima di criticare, allegando una delle regole dello statuto della PTO:
“A partire da quest’anno (2020), i primi 100, uomini e donne, riceveranno un bonus di fine anno, il che dimostra ulteriormente l’impegno dell’organizzazione a sostenere lo sviluppo degli atleti”.
La vicecampionessa mondiale di Ironman ha focalizzato il suoi intervento sui benefici che la PTO porterà a tutti i triatleti professionisti:
- Dura lotta antidoping
- Piani sanitari
- Assicurazione di viaggio
- Congedo di maternità
- Congedo per infortuni
- Creazione di piani per supportare l’incremento del numero degli atleti PRO.