David Tilbury-Davis segue Lionel Sanders dalla fine del 2018. Il suo – afferma lui stesso – è più un ruolo da consigliere che da coach…
Le strade di Tilbury e Sanders si sono unite indossolubilmente in un periodo buio per il canadese: nel 2018 a Kona si è classificato al 28° posto in 08:30:34, impiegando 4 minuti e qualche secondo in più di Daniela Ryf, prima al traguardo. “Sono un idiota. Mi sono allenato ma da incompetente” ha dichiarato i giorni successivi la debacle.
E’ stato lì che ha deciso di affidarsi completamente a Tilbury, in realtà già nel suo staff tecnico dal 2017, quando all’Ironman Hawaii era arrivato secondo, dopo Patrick Lange e dopo essere stato in testa fino a 5K dal traguardo.
In una recente intervista sulla rivista canadese Triathlon, Tilbury ha parlato della sua figura e di come aiuti Sanders a tornare sui livelli di tre anni fa:
“Mi sono evoluto come allenatore e Sanders come atleta. Forse sono stato in grado di dargli qualche nuovo consiglio e la nostra comunicazione è migliorata, ma il nostro modo di lavorare rimane lo stesso del 2017.”
Dal suo punto di vista Tilbury fornisce “un libro con disegni da colorare, ma è Sanders che colora ogni pagina”.
La sua metodologia è ispirata alla filosofia di Mark Verstegen, direttore della NFL Players Association, che ritiene che l’aspetto principale in qualsiasi sport sia semplificare all’estremo le cose.
SANDERS? NON CORRERA’ MAI COME LANGE
Il modo di correre di Sanders è asimmetrico, ma è qualcosa che, secondo il suo allenatore, non può cambiare: “Ci sono molti fantastici corridori che corrono in modo asimmetrico, come Paula Radcliffe o Haile Gebrselassie. Non puoi sistemare qualcosa di intrinseco alla persona.”
Allo stesso modo, Tilbury spiega che “non puoi fare in modo che qualcuno cambi il suo modo per un altro che non è fisicamente in grado di mettere in atto: non riesco a far sembrare Lionel come Patrick Lange quando corre perché non sarebbe giusto e tanto meno possibile. Quello che posso fare è ottimizzare il modo in cui Lionel corre in modo da poter mantenere una buona postura per un periodo di tempo più lungo”.
IL RITORNO A KONA
L’obiettivo di entrambi è tornare a Kona di nuovo competitivo. Ora che è ufficiale il rinvio dei Mondiali 2020 il 6 febbraio 2021, avranno ancora più tempo per concentrarsi su allenamenti specifici.
“Rimarrei deluso se Sanders non tornasse ai livelli del 2017. E sono sicuro che non lo abbiamo ancora visto nella sua forma migliore” conclude Tilbury.