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The Big Colour Challenge: la bella (e utile) iniziativa della British Triathlon

The Big Colour Challenge è stata definita una vera e propria rivoluzione, e per una volta non c’è alcuna esagerazione. La sfida lanciata dalla federazione britannica di triathlon a tutti i cittadini del Regno Unito ha cambiato il modo di vedere e fare sport…

Stay in, work out! Stai dentro, allenati! E’ con questo claim che la British Triathlon ha lanciato, nel periodo di lockdown, “The Big Colour Challenge”, per spingere tutti i cittadini britannici a fare sport raccogliendo anche fondi da devolvere in beneficenza.

All’atto dell’iscrizione le persone hanno ricevuto un grafico da stampare e un’email settimanale che descriveva le nuove sfide da affrontare a seconda del loro livello di forma: “Beginner”, di colore arancio, “Intermediate”, azzurro, ed Expert, verde.

Durante le settimane di quarantena i partecipanti dovevano tenere traccia dei loro allenamenti sul grafico e colorare un segmento per ogni cinque minuti di attività, creando così un’onda coloratissima.



La Big Color Challenge ha supportato la 2.6 Challenge, che mira a raccogliere fondi per enti di beneficenza britannici che si trovano in una carenza di finanziamenti per la crisi da COVID-19. I partecipanti hanno potuto donare alla causa in generale o a un’organizzazione benefica di loro scelta.

La prima settimana di allenamento nella The Big Color Challenge ha richiamato il 2.6, includendo una prova di ciclismo sui rulli di 26 minuti, 26 volte di corsa avanti-indietro nel giardino di casa e altrettante volte un percorso a ostacoli fatto in casa.

Andy Salmon, amministratore delegato della British Triathlon, ha dichiarato: “Siamo molto consapevoli che il mondo è cambiato per tutti in questo momento, e non avere la valvola di sfogo dello sport di massa in questo momento difficile ha influenzato i triatleti di tutti i livelli”.

“Abbiamo lanciato la Big Colour Challenge per aiutare i triatleti, ma anche le famiglie e tutte le persone che sono, o vogliono essere, attive pur rimanendo a casa.”

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