Come un fulmine a ciel sereno, è arrivato sabato 6 marzo 2021 il post di Filippo Rinaldi che dalle pagine dei suoi social ha annunciato il termine della sua carriera come professionista.
Di seguito il testo integrale e il video postati dal nostro campione di cross triathlon, primo italiano a vincere una gara del circuito XTERRA.
A chiudere, la video intervista fatta per Passione Triathlon del 21 ottobre 2020.
Cari amici, sponsor e partner,
è arrivato per me il giorno in cui si decide di chiudere un capitolo della propria vita per aprirne un altro.
Mi sento allo stesso tempo felice e triste. Felice perché sono convinto della scelta che sto per fare, ma triste per tutto quello che lascio e che sicuramente mi mancherà nel prossimo futuro.
Negli ultimi mesi di allenamento ho capito che i sacrifici e le privazioni che questo sport impone, se fatto ai massimi livelli e con estrema devozione come nel mio caso, pur ottenendo risultati di rilievo, sono sproporzionati rispetto a quello che si riceve in cambio.
Per fare il triatleta professionista serve non solo tanta passione, sopportazione della fatica e una volontà ferrea, ma anche e soprattutto la consapevolezza e la voglia di fare enormi sacrifici nella vita quotidiana nei suoi aspetti più comuni. Si deve essere pronti ad investire e finalizzare col corpo e con la mente tutto il tempo di cui si dispone in un’unica direzione.
Programmare weekend di svago, vacanze, far tardi la sera, sono lussi preclusi se si vuol essere sempre al top fisico e mentale, pronti al confronto quotidiano con l’allenatore.
Quest’anno è stato per tutti un anno difficile, ma per me ancora di più. Di tutte le gare in calendario ne sono rimaste solo due, l’ultima delle quali (Xterra Italy, Molveno), è stata un gran successo che in parte ripaga della fatica fatta in più di dieci mesi di allenamenti e soprattutto mi soddisfa per il fatto che sia arrivata dopo un periodo così difficile durante il quale era estremamente arduo, per noi atleti, mantenere alta la motivazione e profonda concentrazione sull’obiettivo. Un podio internazionale tra i migliori al mondo è una soddisfazione che rende il mio addio al professionismo un po’ meno amaro.
In questo momento della vita inizio ad avere priorità diverse che la pratica di questa disciplina renderebbe impossibili da perseguire.
Non ho rimpianti perché penso di aver fatto tutto il possibile per prepararmi al meglio dando sempre il 100%.
Sento il dovere di ringraziare tutti voi per quello che avete fatto, aiutandomi e sostenendomi per raggiungere ciò che siamo riusciti ad ottenere.
Grazie davvero di cuore.
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