Ha scoperto e vissuto il triathlon prima e dopo le prime Olimpiadi di Sydney 2000, sempre ad alto livello.
MANUELA IANESI
ha portato la bandiera azzurra in giro per il mondo, anche come Capitana della nazionale di triathlon lungo azzurra.
Manuela è la protagonista della puntata numero 128 di Passione Triathlon, intervistata da Dario Daddo Nardone in diretta, giovedì 4 marzo 2021 dalle 19.
SINOSSI
Nella sua famiglia lo sport è parte importante della quotidianità e così per Manuela sin da bambina fare attività fisica diventa un punto imprescindibile delle sue giornate.
Pratica tanti sport per diletto, in particolare il nuoto che per tanti anni diventa la sua attività principale.
Poi nel 1989 scopre che nella vicina Caldaro ci sarà un triathlon… È su distanza olimpica, ma questo di certo non la intimorisce e, nonostante la pioggia battente, lo termina felicissima e soddisfatta, certa di aver scoperto un nuovo grande amore sportivo.
E così è stato, gara dopo gara, cominciando a salire sul podio e poi conquistando la prima convocazione in nazionale che le dà una gioia immensa.
Con il triathlon ha scoperto il mondo, ha lottato fianco a fianco con le migliori atlete, ha visto il nostro sport evolversi, fino ad arrivare a lottare per un posto per partecipare alla prima Olimpiade, quella di Sydney.
Che, con un pizzico di rammarico è sfumata per un infortunio… Solo un pizzico di rammarico però, perché Manu aveva già altri progetti in testa…
Mai fermarsi, nel 2001, senza dirlo a nessuno va nella vicina Klagenfurt e si toglie lo sfizio di portare a termine il suo primo Ironman, senza pensare al tempo, solo per finirlo… Ed ecco che arriva un esordio da 9 e 44 (!) e da lì la proposta del CT della nazionale di lungo di entrarne a far parte…
Insomma, per Manuela l’azzurro è una seconda pelle: diventa capitana di un gruppo forte e unito e continua fino al 2006 da Elite, a più di 40 anni, togliendosi tante soddisfazioni internazionali con le sue compagne di squdra.
Ed eccoci infine alla terza parte della sua passione triathlon, la sua “vita da coach”: è lei la “colpevole” della nascita della sezione triathlon del Bressanone nuoto ed è ovviamente lei a prendersi cura di tanti giovani atleti, tra cui la piccola Verena…
Manuela continua a godersi il suo amato triathlon in tutti i modi insomma, anche mettendosi il pettorale ogni volta che è possibile, perché per lei il fascino della triplice è irresistibile!
Evviva la nostra Manuela!
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