La nove volte campionessa del mondo Daniela Ryf ha recentemente rilasciato un’intervista al magazine svizzero Schweizer Illustrierte.
Nel corso della chiacchierata, la rossocrociata ha parlato della sua sessualità, della separazione dal suo storico coach Brett Sutton e del suo futuro oltre al triathlon.
Intanto Daniela è ormai pronta per vivere la sua trasferta statunitense: sarà al via dell’Ironman 70.3 North American Championship di St. George (Utah) dell’1 maggio e dell’Ironman North American Championship di Tulsa (Oklahoma) del 23 maggio.
«Ero combattuta se parlare o meno della mia sessualità. In realtà, chi ami non dovrebbe importare. Ma sono diretta e onesta, non voglio nascondermi: sono innamorata di una donna. E voglio essere di esempio dicendo semplicemente vivi e lascia vivere, “Love and let love”.»
«Come hanno reagito le persone a questa mia condivisione? Non mi sento in nessun modo “diversa” e sono felice che tutti abbiano reagito in modo molto positivo e siano stati di supporto.»
«No, non temo le reazioni dei miei sponsor, tanto meno quelle del mio team, il Bahrain Endurance 13. Sarei davvero molto delusa se questa mia apertura si traducesse in chiusure da parte dei miei partner. Per me, la cosa più importante è che io possa essere quella che sono: aperta, onesta, libera.»
«La pandemia mi ha fatto toccare con mano in maniera evidente una realtà della mia vita: non avevo molto oltre lo sport… Quando si è interrotto tutto per via dell’emergenzia globale, mi sono fatta una domanda: dove voglio essere tra cinque anni? E così ho deciso di tornare a scuola e laurearmi in tecnologia alimentare. Ora sto continuando a studiare per prendere un’altra laurea in psicologia aziendale.»
«Sarò eternamente grata a Brett (Sutton, ndr) e siamo rimasti in ottimi rapporti. Semplicemente, avevo bisogno di evolvere ulteriormente: dopo otto anni insieme, in cui abbiamo vinto ben 9 titoli mondiali Ironman (4) e Ironman 70.3 (5), ho voglia di mettere in pratica ciò che ho imparato da sola.»