Nei giorni scorsi abbiamo annunciato il passaggio di Sharon Spimi dalla DDS-7MP alle Fiamme Oro, trasferimento che inevitabilmente fa riemergere l’annoso problema del “doppio tesseramento” per sostenere l’attività delle società private. Di seguito il comunicato stampa della DDS-7MP.
Sharon Spimi non è più un’atleta del DDS-7MP Triathlon Team e, già da qualche giorno, veste la maglia del Gruppo Sportivo Fiamme Oro.
Pur cambiando la “casacca”, Spimi continuerà ad allenarsi con il 7MP Squad, quindi con i suoi ex compagni di squadra, e continuerà a essere seguita dal coach del nostro team Simone Diamantini.
La decisione di trasferirsi, a metà stagione agonistica, in un’altra squadra apre le porte a più di una considerazione, che forse ai più può sfuggire.
Primo tra tutti il rapporto con le aziende partner: il DDS-7MP è un team privato, che svolge la sua attività anche grazie al supporto economico di sponsor che decidono il loro contributo in base a diversi fattori, tra i quali sicuramente spicca il valore tecnico degli atleti.
Che cosa potrebbe succedere se a metà stagione il roster cambiasse e all’appello mancasse un’atleta che ha già dimostrato di essere in continua crescita?
E non è tutto qui: a inizio anno lo staff dirigenziale e tecnico del team programma un calendario agonistico sapendo di poter fare affidamento su tutti gli atleti che ha tesserato, trovandosi invece un giorno privato di un suo elemento. Qualcosa in effetti sembra non tornare.
«Il compito di una Federazione dovrebbe essere quello di tutelare le società che col loro sforzo quotidiano investono tempo, soldi ed energia nello sviluppo dell’attività, sia che questa sia didattica, sociale, amatoriale o professionale – afferma Luca Sacchi, presidente del DDS-7MP Triathlon Team -. Il trasferimento di Sharon Spimi a stagione in corso non rispetta nessuno di questi precetti. Non rispetta gli investimenti che sponsor, così difficili da trovare, fanno nei team. Non rispetta la progettualità delle società e degli allenatori. Non rispetta neanche una singola goccia di sudore versata da un ragazzino che si approccia all’attività, e ha un solo beneficio: lo stipendio che a fine mese la ragazza percepirà e che tutti noi italiani contribuiremo a pagare. La Federazione deve assolutamente intervenire per modificare un regolamento che permette, unicamente ai Gruppi Sportivi, di comportarsi come a nessun altro è concesso. Siamo e saremo sempre per il doppio tesseramento civile-militare, come avviene in molte altre Federazioni, e per il trasferimento solo a stagione terminata, come ogni legge di buon senso dovrebbe prevedere. Ci auguriamo che il mondo del triathlon accolga questo appello, per modificare a brevissimo una norma regolamentare lesiva a tutto il movimento.»